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Tedesco Facile: alcuni Trucchi per Impararlo senza Fatica!

Bambino felice e scritta "il tedesco è facile"
Redazione

Hai mai pensato che il tedesco fosse facile da imparare? No? Allora scopri questi trucchi, potresti cambiare idea!

 

Molte persone sono scoraggiate all’idea di imparare il tedesco perché pensano sia una lingua troppo difficile. Con questo articolo, cercheremo di farvi conoscere alcuni lati della lingua che rendono il tedesco facile da imparare.

 

Rispetto all’inglese, ad esempio, il tedesco è una lingua più regolare, sia nella pronuncia che nella grammatica. Anche l’uso dei tempi verbali crea meno confusione in tedesco rispetto all’inglese. Cosa c’è da temere, allora?

 

Se la grammatica ti spaventa e hai paura di non ricordarti mai il genere dei nomi, siamo sicuri che questi trucchi per rendere il tedesco facile ti saranno di grande aiuto!

 

 

1) Il tedesco è facile perché tutti i nomi hanno la lettera maiuscola

Ecco un primo modo di approcciarsi a un testo scritto in tedesco: anche se non conosci il significato di molte parole, trarrai vantaggio dal fatto che tutti i sostantivi (sia nomi comuni che propri) si scrivono con la lettera maiuscola. Questo significa che riconoscere il verbo in una frase sarà molto più facile, perché ci saranno meno parole a distrarti!

 

Esempi:

  • Ich esse einen Apfel (mangio una mela)
  • Das rote Kleid gefällt mir (Il vestito rosso mi piace)

 

Mele rosse su sfondo nero

 

2) Molti nomi che indicano un’azione sono identici al verbo e hanno genere neutro

Spesso verbi e sostantivi (nomi) sono connesi tra loro. Nel caso del cibo, ad esempio, il sostantivo è identico al verbo mangiare (ma con la lettera maiuscola!):

  • mangiare = essen; cibo = das Essen

 

Lo stesso vale per alcuni sostantivi che esprimono un’azione:

  • correre = rennen; corsa = das Rennen
  • piangere = weinen; pianto = das Weinen

 

Questa regola non si applica in tutti i casi (es. dormire = schlafen; il sonno – inteso come attività di dormire = der Schlaf). Rimane, però, un fenomeno comune, quindi utile da sapere quando non si conosce il sostantivo che corrisponde a un verbo.

 

 

3) Riconoscere i sostantivi femminili è facile

Oltre a un buon 70% di nomi che terminano in -e (es. die Ruhe = la calma), moltissimi sostantivi femminili sono riconoscibili grazie al loro suffisso (la parte finale della parola).

 

Tutti i nomi che terminano in: -ung, -keit, -heit, -schaft, -tät, -ion, -ei, -ur, -ik sono femminili e prendono l’articolo die.

 

Esempi:

  • Wohnung (abitazione)
  • Möglichkeit (possibilità)
  • Freiheit (libertà)
  • Freundschaft (amicizia)
  • Universität (università)
  • Migration (migrazione)
  • Bäckerei (panetteria)
  • Kultur (cultura)
  • Musik (musica)

 

 

Il suffisso -schaft è inoltre usato per indicare qualcosa di collettivo.

es. Wissenschaft = scienza (lett. insieme dei saperi); Gesellschaft = società (qui la collettività è data dall’insieme di persone)

 

 

4) Tutti i nomi che terminano in -ismus-er sono maschili

I nomi maschili prendono tanti suffissi diversi, quindi è difficile essere sempre sicuri al 100%. Sicuramente, però, i sostantivi che terminano in –ismus e in -er sono maschili e prendono l’articolo der.

 

Esempi:

  • Kapitalismus (capitalismo)
  • Arbeiter (lavoratore)
  • Lehrer (insegnante)

Sono maschili, poi, i nomi delle stagioni, dei giorni della settimana e dei mesi.

 

 

5) Tutti i diminutivi in -chen e molte parole straniere sono di genere neutro

Le parole di genere neutro sono quelle che prendono l’articolo dasLe più facili da ricordare sono tutti i diminutivi in –chen.

 

Esempi con -chen:

  • Brötchen (panino)
  • Mädchen (bambina o ragazza)
  • Stückchen (pezzettino)

 

Esempi di parole straniere neutre sono:

  • Handy (cellulare)
  • Management
  • Facelifting (lifting facciale)
  • Medium (come latinismo per “mezzo di comunicazione”, singolare di media. In tedesco il plurale diventa Medien)

 

Bisogna stare attenti, però, a quelle parole straniere che sono talmente comuni da aver assunto un altro genere (es. Die Party, Der Computer)

 

 

6) Il tedesco è facile perché il futuro si può esprimere col presente

Eh sì, niente confusione! Per esprimere il futuro, in tedesco, è possibile scegliere tra:

  1. La costruzione werden infinitoIch werde morgen nach Rom fahren (domani andrò a Roma)
  2. L’uso del tempo presente: Ich fahre morgen nach Rom  (domani vado a Roma)

 

 

7) Se sei indeciso tra sein haben quando parli al passato, ricorda che sein va con tutti i verbi di moto e che indicano un “cambiamento di stato”

Quando parliamo al passato prossimo, anche noi italiano dobbiamo decidere quale ausiliare usare: “Ho mangiato” oppure “Sono andato a Roma”.

 

Anche in tedesco si presenta la stessa scelta: bisogna solo ricordare che tutti i verbi di moto (es. andare, camminare, correre, viaggiare, volare…) e quelli che indicano un cambiamento di stato (es. addormentarsi/svegliarsi…) vanno con l’ausiliare essere (sein).

 

Esempi:

  • Ich bin nach Rom mit dem Zug gefahren (Sono andanto a Roma col treno)
    sein + participio di fahren (viaggiare)

 

  • Gestern bin ich um 21 Uhr eingeschlafen (Ieri mi sono addormentato alle 21)
    sein + participio di einschlafen (addormentarsi)

 

  • Sie ist für eine Stunde gerennt (Lei ha corso per un’ora)
    sein + participio di rennen (correre)

 

 

 8) Quando c’è una parola lunga, prova a scomporla in tante componenti più piccole

Spesso chi impara il tedesco, o più di frequente chi non lo parla, rimane sconvolto dalla lunghezza di certe parole. Esempi famosi sono Krankenschwester (infermiera) o Kugleschreiber (penna a sfera), ma esistono molte parole anche più lunghe.

 

Il fatto è che il tedesco crea parole nuove mettendone insieme altre già esistenti. Questo processo viene chiamato Wortbildung (da costruzione – Bildung – e parola – Wort)

 

Il trucco per riuscire a pronunciare queste parole e capirne il possibile significato è scomporle in unità più piccole. Vediamo alcuni esempi:

 

  • Krankenschwester < krank(en) (malato) + schwester (sorella) = infermiera
  • Kugelschreiber Kugel (sfera) + Schreiber (chi/ciò che scrive, da schreiben = scrivere) = penna (a sfera)
  • Handschuhe < Hand (mano) + Schuhe (scarpe) = guanti (le scarpe delle mani!)
  • Sicherheitksexperte < Sicherheit (sicurezza) + Experte (esperto) = esperto di sicurezza
  • Krankenversicherung < krank(en) (malato) + Versicherung (assicurazione) = assicurazione contro le malattie.

 

Anche la parola Versicherung può essere indovinata se scomposta in parti più piccole (morfemi): Versicherung. Il suffisso ung ci dice che è un nome femminile (vedi punto 3); sicher (sicuro) ci dirà che ha a che fare con la sicurezza.

 

Seguendo questo procedimento sarà presto possibile capire anche parole come Hochschulzugangsberechtigung!

  • Hochschulescuola superiore/università
  • Zugangaccesso
  • Berechtigungdiritto/autorizzazione

 

Hochschulzugangsberechtigungdiritto di accesso all’univeristà!

 

9) Il tedesco è facile perché la pronuncia è regolare

La pronuncia del tedesco sarà anche diversa da quella dell’italiano, ma almeno è regolare (a differenza dell’inglese!). Basta imparare alcune regole fisse e sarai in grado di leggere qualsiasi parola.

  • ei si legge “ai”
  • ie diventa “ii” (una i lunga)
  • eu si legge “oi”
  • ä si legge come una “e” aperta
  • ö e ü sono forse un po’ più difficili. Prova a pronunciarli come una e una u molto strette.
  • äu, dato che la ä si legge come una e è come se ci fosse scritto eu, quindi “oi”
  • sp/st a inizio di parola si leggono “shp”/”sht” (es. Spiegel = specchio)
  • ß sostituisce una doppia “s”

 

10) Altri modi per rendere il tedesco facile

Rendere l’apprendimento più piacevole e divertente significa anche imparare più facilmente! Per questo ti consigliamo di ascoltare anche della musica tedesca o guardare delle serie TV in lingua originale, così da sfruttare traduzioni e sottotitoli per imparare tante parole e strutture linguistiche nuove!

 

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Di: Carolina Bonsignori

 

 

 

 

 

Responsabile editoriale di Scambieuropei e coordinatrice delle piattaforme digitali. Da sempre interessata ai viaggi e al mondo della mobilità giovanile