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Lavorare con la partita IVA all’estero: come funziona

Redazione

L’apertura di una partita Iva è uno step cruciale per qualsiasi imprenditore per essere in regola con il sistema contributivo dello Stato italiano.

Se poi la propria attività estende il proprio raggio d’azione al di fuori dei confini nazionali, è necessario aprire la partita Iva all’estero o la partita Iva intracomunitaria, la quale permette di effettuare transizioni di beni e servizi tra Paesi dell’Unione Europea.

Similmente a quella italiana, la partita Iva estera è dotata di un codice numerico che consente di identificare lo Stato di appartenenza.

Per poter ottenere la partita Iva e quella intracomunitaria è necessario presentare apposita domanda all’Ente incaricato, che risponderà entro trenta giorni. È inoltre necessaria l’iscrizione al V.I.E.S., VAT Information Exchange System.

Lavorare con una Partita Iva fuori dall’Italia

Ma quando aprire una partita Iva all’estero e quali aspetti considerare prima di intraprendere questa strada?

Prima di tutto, è necessario sapere che nei Paesi dell’Unione Europea vige il principio di libertà dello stabilimento, secondo cui un soggetto residente in UE può avviare la propria attività imprenditoriale nel paese che ritiene più consono.

Questo permette scelte diverse agli imprenditori: in Bulgaria, ad esempio, la tassazione diretta proporzionale del 10% attira molte imprese in quanto più bassa rispetto a quella degli altri Paesi; nel Regno Unito, invece, la formula del “sole trader” permette uno snellimento degli oneri burocratici non indifferente.

Con la partita Iva estera è possibile operare in Italia, ma va considerato che la sede legale dell’attività dovrà comunque essere posta nel paese straniero in cui si apre partita Iva. Se si opera in Italia con partita Iva estera, inoltre, si è tenuti a pagare le imposte sia in Italia che all’estero.

L’apertura di partita Iva comunitaria comporta diversi obblighi come dichiarazioni Iva trimestrali, dichiarazione INTRASTAT, tenuta del registro delle vendite comunitarie, più eventuali dichiarazioni supplementari in base al paese di riferimento.

Va poi considerato che gli obblighi variano a seconda di dove si trovano committente e prestatore d’opera: il committente italiano passivo Iva è debitore d’imposta verso il prestatore fuori dai confini nazionali ma all’interno dell’Unione Europea, se invece è il committente ad essere all’estero ricorre l’obbligo di fattura con indicazione “inversione contabile”.

Alcuni consigli utili per avere successo

Gli obblighi sono dunque molteplici e differenti tra loro, per questo farsi seguire da un commercialista è più che indicato.

Per avere successo con un’attività all’estero bisogna considerare una serie di elementi, sfruttando nel migliore dei modi le opportunità presenti in loco.

Oltre a trovare una sede in cui svolgere l’attività di business, ormai è indispensabile utilizzare strumenti digitali e per questo vanno vagliate con attenzione le diverse offerte di internet per partita Iva, come quelle messe a disposizione da Linkem per le realtà italiane, che sono oggi necessarie per poter lavorare da remoto in qualsiasi posto.

Altro aspetto di cui tenere conto è la padronanza della lingua usata per le attività imprenditoriali: maggiore è il livello di conoscenza, più semplice sarà la strada verso il successo.

Ci sono poi alcune indicazioni specifiche che è bene seguire per avviare la propria attività all’estero senza rischi.

È innanzitutto preferibile scegliere un socio straniero, che conosca bene il territorio in cui si opera piuttosto che un connazionale italiano.

Bisogna poi evitare di scegliere un centro di interessi in Italia per non dare l’impressione che la partita Iva all’estero sia
fittizia.

Stesso discorso vale per l’apertura di un sito web intestato a soggetti residenti in Italia che potrebbe attirare l’attenzione del fisco.

Infine, quando si trova un paese estero adatto in cui aprire la partita Iva, occorre seguire pedissequamente le direttive del posto, campo in cui un professionista può essere di grande aiuto.

Digital Strategist e Marketing Manager di Scambieuropei; con una grande passione per la musica, il cinema, i viaggi e i Podcast.