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Saluti giapponesi: guida a come inchinarsi e dire la cosa giusta in Giappone

saluti giapponesi tokio
Redazione


I saluti giapponesi sono molti e articolati agli occhi occidentali, ed esistono specifiche etichette da rispettare a seconda del proprio ruolo e a chi si sta parlando.

Salutare (aisatsu 挨拶 in giapponese) qualcuno non è un gesto naturale: la cultura in cui cresciamo incide molto sul modo in cui ci comportiamo e il modo in cui ci salutiamo!


In questo articolo approfondiremo quindi il modo che hanno i giapponesi di salutarsi a vicenda in diverse situazioni, e a seconda di chi è che riceve i saluti (aspetto fondamentale nella cultura giapponese).


Infine scoprire quali sono i diversi modi di inchinarsi in Giappone.

Saluti giapponesi nella storia


Nella cultura giapponese il rispetto delle gerarchie è un aspetto fondamentale dei rapporti tra le persone, nei quali la posizione sociale di ciascun individuo è determinata da vari aspetti, come l’età, il lavoro, l’esperienza, oltre che dal contesto sociale della conversazione.

L’esistenza di una rigida gerarchia sociale si riflette nella stessa lingua: in giapponese infatti esistono vari registri di linguaggio, ciascuno dei quali utilizza determinate forme verbali più o meno formali.

Anche per quanto riguarda i saluti ci sono diverse formule che variano a seconda della confidenza con cui si sta parlando e dal momento della giornata.

Vediamo quindi quali tipi di saluto esistono in giapponese e il contesto in cui vanno utilizzati in base al livello di formalità richiesto.

10 Saluti giapponesi per tutte le occasioni:



1. Ohayoo gozaimasu / Ohayoo (おはようございます / おはよう) 


Ohayoo gozaimasu e ohayoo significano entrambi “buongiorno”. La prima versione, ohayoo gozaimasu, è una forma di saluto molto formale e rispettosa.

Questo saluto viene utilizzato al mattino con le persone con cui non si ha confidenza o che richiedono rispetto particolare. Può essere usato con sconosciuti sui mezzi pubblici, clienti e colleghi.

Anche ohayoo significa “buongiorno” in modo più informale, si usa con le persone che si conoscono di più, come amici e parenti.


2. Konnichiwa  (こんにちは)  


Anche Konnichiwa  significa “buongiorno, salve” ed è una forma di saluto che viene utilizzata da metà mattino fino a metà pomeriggio.

Si utilizza in gerere nei confronti di persone con cui si ha una maggiore confidenza, sia con chi si conosce già ma non si ha molta confidenza. 


3. Sayoonara  (さようなら) 

Ha il significato di “arrivederci” ed è utilizzato allo stesso modo che in italiano.

Si usa il termine sayoonara quando ci si congeda da una persona che si sa che non si rivedrà quel giorno o per un certo periodo di tempo.


4. Bai Bai / jaa Mata  (バイ バイ / じゃあ また)

Significano “a dopo, a presto”, e sono saluti molto informali che si usano fra amici quando ci si saluta prima di andarsene.

Bai Bai è chiaramente derivato dall’inglese “bye bye” e dimostra la capacità della lingua giapponese di assorbire parole di origini molto lontane dalla propria cultura.


5. Ittekimasu / itterashai (いってきます / いってらしゃい)

Rispetto ad altri, Ittekimasu e itterasha sono generalmente considerati modi informali per salutarsi quando stiamo uscendo per un giro. Oppure quando sappiamo che saremo di ritorno presto.

Ittekimasu significa letteralmente “vado e torno” nello stesso modo in cui lo utilizziamo in italiano, mentre itterashai vuol dire “ci vediamo dopo”.


6. Konbanwa  (こんばんは)

Significa “buonasera”. Konbanwa viene utilizzato dopo che il sole è calato, e comunque di sera.

A differenza di altri termini, si usa sia con persone con cui si ha totale confidenza, sia con chi non si conosce.

Ha una valenza sia formale che informale, non risulta sgarbato utilizzarlo nei confronti di superiori, e dimostra il proprio rispetto in ogni caso.


7. Oyasuminasai  (おやすみ なさい) 

Si tratta di un modo molto cortese di darsi la “buonanotte”. Si usa nello stesso modo che in italiano, quando si ha intenzione di andare a dormire prima di congedarsi dai propri amici, colleghi e parenti.

La versione più giovanile e informale per augurarsi la buonanotte è semplicemente oyasumi.


8. Tadaima/okaerinasai (ただいま/おかえりなさい).

Tadaima significa “sono tornato” e i giapponesi lo usano di ritorno dalle persone da cui si era prima congedati per un determinato periodo di tempo.

Okaerinasai, corrisponde a “bentornato” ed è la tipica risposta che i giapponesi usano per accogliere una persona che è stata via per qualche tempo.


9. Osewa (お世話、おせわ)

Si usa questa espressione educata per salutare un collega o un cliente quando si riceve una telefonata di lavoro.

Per rispondere al telefono in modo informale come il nostro “pronto?” in giapponese si usa dire “moshi moshi” (もしもし)


10. Otsukaresama desu (お疲れ様です、おつかれさまです)

Questo ultimo saluto è davvero fondamentale nella società giapponese e nel rapporto di lavoro con colleghi e superiori in tutti i contesti di lavoro.

Non esiste un corrispettivo in italiano per questo termine che significa letteralmente “grazie per il tuo duro lavoro“.

Si utilizza durante l’intera giornata quando si incontra un collega o un superiore, nonché quando si lascia il luogo di lavoro.

Come funzionano gli inchini in Giappone?


In Giappone, le persone si salutano inchinandosi. Gli inchini sono di tre tipi principali: formali, molto formali e informali.


Un inchino più profondo e più lungo indica rispetto e al contrario un piccolo cenno con la testa è più casuale e informale.

L’inchino è anche usato per ringraziare, scusarsi, fare una richiesta o chiedere un favore a qualcuno.


Nei negozi e nei ristoranti, i clienti sono generalmente accolti dal personale con il saluto “irasshaimase” e un inchino.


I giapponesi non si aspettano che i turisti conoscano l’etichetta alla perfezione, quindi basterà ricambiare l’inchino che ci viene rivolto per risultare sempre rispettosi.



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Responsabile editoriale di Scambieuropei e coordinatrice delle piattaforme digitali. Da sempre interessata ai viaggi e al mondo della mobilità giovanile