Magazine

Frida Kahlo Femminista: Donna, Artista, Icona

Frida Kahlo Femminista
Redazione

Frida Kahlo Femminista: simbolo di forza e indipendenza, tra arte, passione e politica. Ecco come è diventata un’icona femminista.

Conosciuta per la sua forte personalità libera ed esuberante, Frida Kahlo è diventata con gli anni un indiscutibile simbolo di indipendenza, nonché icona dei nostri tempi.


Inoltre, è diventata una famosa icona femminista, non solo per il linguaggio artistico schietto e viscerale, a tratti bruto, ma anche per le sue scelte personali, guidate sempre dalla parola libertà.


Libertà sessuale, libertà di parola, libertà di espressione. Impegno politico, passione, ma anche umiliazioni, aborti, dolore.


In questo articolo indaghiamo alcuni aspetti della vita dell’artista, legati soprattutto alla Frida Kahlo femminista: dall’accettazione del suo corpo, che non si piegava agli standard di bellezza del suo tempo, all’amore per la sua arte, posta sempre al primo posto, dalla bisessualità dichiarata alla libertà sessuale.

1. Biografia

Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón nacque a Coyoacán, un sobborgo di Città del Messico nel 1907. Il padre era un fotografo tedesco emigrato mentre la madre era una messicana benestante di origini spagnole.


Chi l’ha conosciuta ne ha parlato sempre come di una donna forte, indomita, fiera. Già a 13 anni militava nella Gioventù comunista e durante l’adolescenza era membro di un gruppo di giovani sostenitori del movimento socialista.


Dopo un incidente in autobus, avvenuto quando l’artista aveva appena 18 anni, dovette affrontare un lungo e doloroso periodo di convalescenza. Fu in questo frangente che Frida Kahlo divenne un’artista, sviluppando un proprio e personalissimo linguaggio artistico– già ribelle e fuori dagli schemi.


La sua carriera artistica venne lanciata alla fine degli anni ’30, con una mostra a Parigi, organizzata da Marcel Duchamp. Nonostante l’insuccesso commerciale, in quella occasione Kahlo ottenne importanti riconoscimenti artistici da parte di personaggi del calibro di Pablo Picasso, Vasilij Kandinskij, Joan Miró e Yves Tanguy.

2. Frida Kahlo Femminista: Politica

Frida Kahlo amava dire di essere nata nel 1910, in concomitanza con l’inizio della rivoluzione messicana scoppiata per porre fine alla dittatura di Porfirio Díaz.


Si è da sempre distinta per il suo impegno politico e la fede comunista, tema che ritorna in diverse sue opere.


Essendo un’intellettuale e attivista nota in Messico e all’estero, insieme al marito Rivera, ospitò per un breve periodo Trotskij, importante uomo politico del suo tempo, nonché protagonista della rivoluzione d’Ottobre insieme a Lenin. Con la morte di Lenin venne prima perseguitato e poi ucciso da Stalin.

3. Frida Kahlo Femminista: Arte

Frida Kahlo è indubbiamente una delle artiste più note del XX secolo e la sua arte mescola elementi di surrealismo, realismo magico e del muralismo -pur non essendo categorizzabile in nessuna di queste correnti.


Le sue opere sono note per essere crude e ipnotiche, caratterizzate da un tratto deciso e dall’uso di colori forti e accesi. Più volte associate alla corrente artistica surrealista, lo stesso André Breton – padre del surrealismo- ne rimase affascinato.

Le tematiche trattate sono varie: la vita, l’amore, la morte, ma anche famiglia, malattia, sofferenza, identità di genere, post-colonialismo. I leitmotiv ricorrenti sono l‘autoritratto, le origini e le tradizioni messicane.

4. Indipendenza e Libertà Sessuale

Non era amante delle etichette: non solo nell’arte ma anche nella vita privata. Chi ha avuto modo di conoscerla la descriveva come uno spirito libero, ribelle, fuori dagli schemi.


Per esempio, nell’arte è stata associata a diversi artisti o correnti, ma ha sempre rifiutato di identificarsi con qualsiasi corrente. A questo rifiuto di identificazione con il movimento surrealista rispondeva dicendo “io non dipingo i miei sogni, ma la mia realtà”.


Nella vita privata invece, seguiva il suo senso etico. Dichiaratamente bisessuale, ha avuto molte relazioni sessuali e sentimentali sia con uomini che con donne vissute liberamente, cosa poco comune per una donna del suo tempo.

Leggi anche: Appuntamenti e amore gay: differenze culturali in giro per il mondo

5. Frida Kahlo Femminista: Il Dolore

Frida Kahlo Femminista

Una delle tematiche più spesso trattate da Frida Kahlo è l’infermità, elemento portante della sua vita fin dalla giovinezza.


Da bambina era affetta da spina bifida– confusa per la più comune poliomielite, che le causò diversi problemi con la deambulazione.


A soli 18 anni fu vittima di un grave incidente che le frantumò la colonna vertebrale, le costole, il bacino e un piede. Rimase allettata per mesi durante i quali cercò una via di fuga proprio nell’autoritratto.


La malattia e il dolore fisico sono temi ricorrenti nei suoi dipinti e non vengono nascosti, ma anzi la sua sofferenza viene quasi ostentata, probabilmente sia per metabolizzare che per esorcizzare il dolore.


Subì diversi interventi chirurgici e nel corso della sua vita subì tre aborti spontanei. Anche l’aborto, come il dolore è un tema che viene ripreso più volte.

6. Frida Kahlo Femminista: Poesia

L’introspezione e gli elementi fortemente autobiografici li troviamo anche nelle sue poesie. Il lascito di Kahlo non riguarda solo la pittura, ma anche la poesia.


L’artista infatti era solita scrivere poesie, molte delle quali incentrate sul tema dell’amore, anche qui possiamo riscontrare un taglio femminista.


Nella poesia “ti meriti un amore”, per esempio, l’artista rivendica un amore pieno, maturo, sano e leale, quello che cercava e che in qualche modo ha anche trovato in alcuni dei suoi numerosi amanti.


La donna della poesia è protagonista assoluta ed è pienamente consapevole di ciò che merita e di ciò che va cercando.

Leggi anche: Haiku, poesia giapponese: la profondità dell’attimo in 17 sillabe

7. Frida Kahlo Femminista: Bellezza

Frida Kahlo Femminista

Il viso di Frida Kahlo è sicuramente il soggetto più ricorrente nei suoi dipinti (che sono per lo più autoritratti) ed è noto al grande pubblico soprattutto per i baffi e le sopracciglia che lo incorniciano.


La questione dei baffi e delle sopracciglia, di cui Kahlo andava estremamente fiera, è da contestualizzare tenendo conto del suo profondo legame con le origini messicane.


La peluria folta era tipica delle nobildonne messicane, ed era considerato un vero e proprio status symbol, nonché sinonimo di bellezza per le donne fortemente legate alle radici messicane.


Nonostante il resto del mondo non la pensasse così, negli anni ’40 del secolo scorso, Frida è rimasta estremamente legata alla sua cultura e ha scelto di definire da sé i suoi criteri di bellezza, diventando a tutti gli effetti un’antesignana della body positivity.


Lo stesso si può dire per l’abbigliamento, decisamente in controtendenza rispetto ai suoi tempi. Il suo outfit faceva eco alla sua origine messicana. Si vestiva così anche fuori dal Messico nelle più glamour città statunitensi ed europee: gonne lunghe, collane, anelli etnici, capelli raccolti e ornati di fiori e foulard.

8. Frida Kahlo Femminista: Diego Rivera

Frida Kahlo era conosciuta dal grande pubblico anche per la sua travagliata e tossica relazione con Diego Rivera – diventata una delle più emblematiche del Novecento.


Diego Rivera, maestro incontrastato della pittura muralista, sposò Frida Kahlo quando lei aveva solo vent’anni. Rivera ha segnato la vita sia artistica che privata di Kahlo, il loro rapporto era denso di passionalità e conflitti.


La loro storia d’amore fu tanto tormentata quanto passionale, ma non per questo deve essere esaltata.
Kahlo, come tante altre donne di grande spessore e sensibilità, è caduta vittima di un amore feroce e distruttivo che le ha causato molta sofferenza.


Il fatto di non essere stata in grado di lasciare andare questa relazione mostra la sua fragilità e umanità.

9. Nella cultura di oggi

Oggi sono tantissime le opere dedicate a Frida, dai film hollywoodiani alle mostre nei musei, dalla musica ai fumetti per bambini, dalla moda ai gadget. Si parla di un vero e proprio fenomeno noto come Fridamania.


La sua riscoperta, avvenuta negli anni Novanta la si deve principalmente a Madonna, che all’epoca acquistò due opere dell’artista. Da quel momento fu un susseguirsi di eventi: mostre, film e documentari dedicati a Frida Kahlo.

Leggi anche: 6 Film in Spagnolo da guardare in lingua originale

10. Frida Kahlo e il Femminismo

Diventare simbolo del femminismo non è solo un fatto commerciale, legato alla logica capitalista, ma ci sono diverse ragioni che spingono una comunità intera ad adottare un simbolo in cui identificarsi:

  • Frida Kahlo non si è piegata agli standard di bellezza del suo tempo, al contrario è diventata icona di stile rimanendo fedele a se stessa e alle sue radici, promuovendo la body positivity in tempi non sospetti.

  • Inoltre era una donna estremamente colta: non solo per aver frequentato la scuola in un periodo storico in cui l’accesso all’istruzione non era comune per le ragazze, ma anche per la sua curiosità intellettuale, che non ha mai mancato di viziare.

  • Frida Kahlo è icona femminista perché ha sempre e continuamente indagato su se stessa e non ha permesso a nessuno di porle dei limiti in questa indagine esistenziale.

  • Per la libertà sessuale, per il suo impegno politico attivo e partecipe, per la sua intrinseca bellezza. Kahlo mostrò un grande interesse per il corpo femminile (il suo), che veniva rappresentato secondo una visione femminista, cioè non stereotipato.

  • Ancora indagò l’esperienza di vita femminile: l’aborto, le mestruazioni, l’allattamento, gli organi sessuali.

  • Nonostante le diverse sfortune che ha avuto nella vita, non si è mai posta come vittima del suo destino, ma ha sempre affrontato ogni difficoltà come una sfida.


Kahlo abbraccia la sua diversità, non se ne vergogna ma anzi ne va fiera, perché la sua arte è rivoluzionaria e libera, proprio come lei.

Giorgia Maura

Laureanda in Informazione, culture e organizzazione dei media, i miei interessi spaziano dall’attualità politica al teatro, dal jujitsu al trekking. Ho scritto contenuti per siti web in Sardegna, Repubblica Ceca e Germania, oggi collaboro con il Magazine di Scambieuropei.