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Le conseguenze della Brexit per i giovani europei

conseguenze della Brexit
Redazione

Dal 1 gennaio 2021 Brexit è realtà. Quali sono le conseguenze per i giovani europei? Proviamo a fare chiarezza

In questo articolo proveremo a spiegare le principali conseguenze della Brexit per i giovani italiani (ed europei), alla luce di quanto dichiarato dal governo inglese nel nuovo piano nazionale per il controllo dell’immigrazione nel Regno Unito.

Si tratta del nuovo modo in cui verrà regolato l’accesso al Regno Unito e la permanenza nel Paese per motivi di turismo, studiolavoro.

Le conseguenze della Brexit per entrare nel Regno Unito da gennaio 2021

bandiere europa uk erasmus brexit

Per entrare nel Regno Unito, anche per turismo, non è più sufficiente mostrare la carta d’identità, ma è necessario essere muniti di passaporto.

Non sarà, però, necessario nessun visto se la permanenza nel Paese durerà al massimo 6 mesi.

Andare in Regno Unito per studiare dopo la Brexit

In questo momento sembra che per seguire un corso di inglese a Londra o in qualsiasi città del Regno Unito dopo l’attuazione della Brexit non sarà necessario richiedere un visto se il corso non dura più di 6 mesi. Si applicano quindi le stesse regole del soggiorno in UK per turismo.

Le conseguenze della brexit potrebbero invece farsi sentire per chi desidera seguire un corso di laurea in un’università inglese.

Chi è già immatricolato e studia in Regno Unito nel 2020 può chiedere di mantenere i propri benefici tramite lo Eu settlement scheme (gratuito).

Per iscriversi all’università in Inghilterra, dal 1 gennaio 2021 è necessario dimostrare di:

  • essere stati accettati da un’università inglese
  • avere una conoscenza adeguata della lingua inglese (può variare a seconda delle università, solitamente B2/C1/C2 – scopri tutte le certificazioni di inglese)
  • essere in grado di mantenersi durante i propri studi

Inoltre, i futuri iscritti dovranno pagare la retta allo stesso costo degli altri cittadini internazionali non UE, che potrebbe aggirarsi intorno ai 30 mila euro all’anno (contro i 10 mila di media pagati oggi dai cittadini inglesi e UE).

Conseguenze della Brexit sull’Erasmus

studiare in Regno Unito

Con Brexit, il Regno Unito ha deciso di ritirarsi anche dal programma di scambio studentesco Erasmus+ e di lanciare un proprio programma di scambio accademico internazionale chiamato Turing Scheme.

Il nuovo programma è rivolto a studenti iscritti in università e istituti di formazione professionale del Regno Unito che desiderano fare un’esperienza di studio o lavoro (tirocinio) in un altro paese.

Il sistema a punti per ottenere un visto di lavoro

Per lavorare nel Regno Unito dopo la Brexit sarà necessario un visto di lavoro. Otterranno il visto di lavoro solo i cittadini che raggiungeranno un certo punteggio: minimo 70 punti.

I punti sono suddivisi come segue:

  • 50 punti obbligatori: 20 per essere in possesso di un’offerta di lavoro ritenuta valida; 20 se il lavoro per cui si è stati invitati combacia con il livello di specializzazione del lavoratore; 10 se in grado di parlare inglese al livello richiesto.
  • 20 o più punti a seconda dei singoli casi e secondo tre criteri: il salario, la domanda nel settore lavorativo specifico e il titolo di studio superiore.
conseguenze della brexit visto lavoro
Screenshot: Uk’s Points-Based Immigration System, www.gov.uk

Il salario annuo previsto dall’offerta di lavoro dovrà essere tra le £23.040 e le £25.599 per ottenere 10 punti sopra le £26.000 per ottenerne 20.

Tuttavia, se si richiede un visto per svolgere un lavoro in un settore ad alta domanda (come l’infermieristica) è possibile ottenere 20 punti anche se il salario è sotto il minimo indicato per ottenere un punteggio.

Infine, chi detiene un dottorato di ricerca in una materia inerente il lavoro da svolgere in UK otterrà 10 punti; 20 punti se il dottorato in questione è in una materia scientifica.

Quali sono le conseguenze per i giovani in cerca di lavoro nel Regno Unito?

Probabilmente non sarà più possibile recarsi in Regno Unito per svolgere mestieri che richiedono una bassa qualificazione, come il cameriere o l’idraulico, a meno che lo Stato non riconosca la necessità di assumere manodopera straniera in quello specifico settore.

Sarà invece ancora possibili svolgere lavori stagionali nel settore agricolo: il Regno Unito accetterà ogni anno fino a 10.000 lavoratori stagionali (contro i 2.500 di oggi).

Per quanto riguarda la mobilità giovanile, nel documento governativo si legge che saranno assumibili ogni anno anche 20.000 giovani lavoratori poco qualificati provenienti da otto paesi (non specificati nel documento).

Fonti: sito governo inglese, il Sole 24 ore, il Post, Corriere della Sera

Responsabile editoriale di Scambieuropei e coordinatrice delle piattaforme digitali. Da sempre interessata ai viaggi e al mondo della mobilità giovanile