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Vestiti giapponesi e il fascino della tradizione

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Redazione

I vestiti giapponesi sono entrati nell’immaginario popolare dell’Occidente tramite manga, anime, film e serie tv. Ecco gli abiti tradizionali più importanti!

I vestiti giapponesi sono entrati nell’immaginario popolare dell’Occidente tramite manga, anime, film e serie tv e, sebbene la moda occidentale sia ampiamente diffusa nella vita quotidiana, specialmente nelle aree urbane, i vestiti giapponesi tradizionali continuano ad avere un ruolo importante nelle occasioni formali, nelle cerimonie e durante le festività.


Nella seconda metà dell’Ottocento, dopo che il Giappone si aprì al commercio esterno, vennero adottati anche abiti propri della cultura occidentale. L’introduzione avvenne nella sfera pubblica (l’abbigliamento militare) e in altri settori della vita sociale (sul luogo di lavoro e nelle scuole). Tuttavia, ad oggi, la moda tradizionale giapponese è ancora molto radicata nella cultura, ecco quindi gli abiti tradizionali più famosi.

1.Vestiti giapponesi: Kimono (着物)

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Il kimono è uno dei vestiti giapponesi più noti. Il termine originariamente veniva utilizzato per indicare ogni tipo di abito. Oggi indica una tunica a forma di T, con maniche larghe e lunghe, spesso indossato durante occasioni speciali come matrimoni, cerimonie del tè e festival. Questo è il costume nazionale del paese.


Ci sono diversi tipi di kimono per uomini e donne, a seconda dell’età, dello stato civile e dell’occasione. Il Kimono tradizionale è fatto di seta o broccato, per questa ragione è molto costoso. Ne esistono anche delle varianti con tessuti sintetici meno costosi. Tuttavia, la seta è obbligatoria per le occasioni formali.

2. Vestiti giapponesi: Yukata (浴衣)

La yukata è una versione leggera e informale del kimono, spesso indossata durante l’estate o durante i festival. È realizzata in tessuto di cotone e spesso decorata con disegni vivaci. La yukata è comunemente indossata in luoghi come le terme pubbliche o durante gli spettacoli dei fuochi d’artificio estivi.


L’abito è tornato di moda a partire dagli anni Novanta, quando torna ad essere usato da giovani donne e ragazze come segno distintivo della tradizione.

3. Vestiti giapponesi: Hakama (袴)

La hakama è una gonna-pantalone giapponese, indossata originariamente solo dagli uomini. L’abito, spesso associato a kimono o altri abiti formali, è indossato in occasioni speciali come cerimonie e arti marziali.


Ha acquisito la sua forma attuale durante il periodo Edo ed era tradizionalmente utilizzato dai samurai. Ne esistono due tipi, uno con gambe divise (umanori), l’altro senza divisione (gyōtō hakama), che ha la forma di una gonna a pieghe.


Oggi è utilizzato per tradizione in alcune arti marziali discendenti del bujutsu come l’aikidō e alcune scuole di jūjutsu.

4. Vestiti giapponesi: Obi (帯)

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L’obi è una cintura ampia e decorativa indossata con il kimono. Può essere annodato in vari modi per indicare l’età, lo stato civile o l’occasione. Gli obi più elaborati sono spesso indossati con kimono formali.


Inizialmente, il nodo andava nella parte anteriore, ma con il passare del tempo, date le proporzioni sempre più ampie dell’abito, per mantenere libertà nei movimenti le donne giapponesi fecero scivolare la cintura nella parte posteriore dell’abito, dove si standardizzò nel XX secolo.

5. Vestiti giapponesi: Haori (羽織)

Il haori è una vera e propria giacca esterna, da indossare sopra il kimono, simile a un mantello. Spesso è indossato in occasioni formali o durante le giornate più fresche.


Vennero introdotte tra il XVI e XVII secolo esclusivamente per gli uomini, anche se poi il loro uso si estese anche alla moda femminile. Ultimamente si è diffusa l’usanza di indossare l’haori anche sopra i vestiti occidentali.

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6. Vestiti giapponesi: Jinbei (甚平)

Il jinbei è un abbigliamento estivo informale composto da un pantaloncino e una giacca leggera con maniche corte. È spesso indossato da uomini e ragazzi durante la stagione estiva.


Tradizionalmente l’abito è fatto di canapa o cotone tinto in modo uniforme, di colore blu o verde. I jinbei più moderni hanno anche delle stampe o trame floreali e colorate, soprattutto quelli indossati dalle donne.

7. Samue (作務衣)

Il samue è un abbigliamento tradizionale indossato dai monaci buddisti durante i compiti quotidiani. È costituito da un pantalone e una giacca a maniche lunghe, spesso realizzati in tessuto di cotone.


Solitamente il colore è marrone o indaco per distinguerlo da altri capi più formali. Il samue viene utilizzato per eseguire lavori nei campi o in campagna. I suonatori di shakuhachi, per via della storica associazione di tale strumento con il buddismo, sono soliti indossare il samue.

8. Vestiti giapponesi: Tabi (足袋)

Le tabi sono calzature tradizionali giapponesi che si indossano con kimono e yukata. Hanno un’aspetto simile a calzini, ma con una divisione per il pollice, spesso indossata con zori o geta (tipi di sandali tradizionali).

Le tabi, a differenza dei normali calzini, sono fatte in materiale non elastico per permettere al piedi di scivolare meglio; infatti, sembra che il nome significhi “un livello di pelle”. In antichità erano fatti di cuoio e venivano portati dalle classi più agiate e dai samurai.

9. Geta (下駄)

Le geta sono sandali tradizionali giapponesi, con una suola di legno rialzata da due tasselli, molto simili alle nostre infradito. Possono essere indossati con la yukata o altri vestiti tradizionali. Durante l’estete vengono portate con gli abiti occidentali.

A differenza degli zōri, che sono un altro tipo di calzatura tradizionale, le Geta sono molto alti e preferiti anche in caso di pioggia o di neve perché più adatti all’ideale di pulizia tipico della cultura giapponese. Possono essere utilizzati con o senza tabi.

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Giorgia Maura

Laureanda in Informazione, culture e organizzazione dei media, i miei interessi spaziano dall’attualità politica al teatro, dal jujitsu al trekking. Ho scritto contenuti per siti web in Sardegna, Repubblica Ceca e Germania, oggi collaboro con il Magazine di Scambieuropei.