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Maschere Sarde: storia e significati delle maschere antiche e tradizionali

maschere sarde
Redazione

Le maschere sarde tradizionali vengono utilizzate principalmente in occasione del carnevale e delle feste di paese, ma hanno una storia e un’origine ben più antica.


La Sardegna è una terra affascinante, e non solo per le sue incredibili bellezze naturali, ma anche per le tradizioni, le leggende e i miti tramandati attraverso la trasmissione orale, che la rendono un luogo mistico e dai mille volti.


Tra queste tradizioni, una delle più conosciute e coinvolgenti e sicuramente quella del Carnevale, che vede l’isola trasformarsi, creando un clima mistico tra sacro e profano.


E come in ogni carnevale che si rispetti, a farla da padrone sono le Maschere Sarde: cupe, tenebrose e ancestrali, celebrano il rito dell’aggiogamento del bestiame da parte del pastore e la lotta dell’uomo contro la natura.


Le maschere sarde sono tante e diverse tra loro, a seconda della zona, del paese e del Carnevale in cui vengono utilizzate, anche se hanno spesso dei tratti comuni.


Maschere Sarde: Mamuthones e Issohadores


Tra le maschere sarde, quella sicuramente più conosciuta e riconoscibile appartiene ai Mamuthones del Carnevale di Mamoiada, e anche se la loro origine rimane controversa, si pensa che siano nati come riti agropastorali della preistoria o come riti dionisiaci.

Oltre alla maschera nera in legno, vestono pelli di pecora scure e un fazzoletto da donna (sa visiera).


I Mamuthones, guidati e comandati dagli Issohadores, sfilano in 12 (uno per ogni mese dell’anno) lungo le strade del paese con saltelli ritmici e facendo suonare all’unisono i 30 chili di campanacci che hanno legati sulla schiena.


Questo passo cadenzato rappresenta il passaggio continuo dallo stato normale all’estasi dionisiaca, ed è una danza macabra che li porta verso la tappa finale, dove saranno sacrificati.



Gli Issohadores (i guardiani) sono sempre in otto: si muovono intorno al gruppo dei Mamuthones e li accompagnano nel loro percorso minacciandoli con la soha, il laccio mortale.

I loro vestiti sono sgargianti, con giubbe rosse e pantaloni bianchi, uno scialle nero sul fianco e un cappello legato sotto il mento.


Maschere Sarde: Sos Boes e Sos Merdules

I Sos Boes (buoi) e Sos Merdules (padroni dei buoi), sono due maschere sarde tipiche del Carnevale di Ottana, un piccolo paese vicino Nuoro, che è considerato derivante dalla tradizione del “culto del bove“, un toro che l’uomo è riuscito ad ammaestrare.


Sos Boes e Sos Merdules si inseguono in una danza per esorcizzare la trasformazione dell’uomo in bestia.


Sos Boes porta una maschera di legno che ovviamente ricorda il muso di un bue. Spesso è decorata con vari disegni , tra il fiore della vita , simbolo di abbondanza e speranza.


I Merdules indossano pelli di pecora (bianca o nera) e una maschera con un volto umano deforme e spaventoso, per gestire e riportare all’ordine i buoi usano un bastone (su matzuccu) e una fune di cuoio (sa soca).


Maschere Sarde: Su Battileddu

Su Battileddu, è la maschera sarda tipica del Carnevale di Lula, ed è una delle più spaventose.


Le altre maschere del carnevale infatti gli si muovono intorno e lo aggrediscono fino ad ucciderlo. Dopo essere stato posto su un carro però, Su Battileddu sfila per le vie del paese e risorge.


S’Urtzu e Sos Colonganos di Austis

S’Urtzu e Sos Colonganos sono due maschere tipiche di Austis.

S’Urtzu richiama la figura dell’Orco, ed è il protagonista dell’evento, in quanto vittima sacrificale del rito.

Il suo costume è fatto in pelle di cinghiale, un animale selvaggio che cerca di scappare dai Sos Colonganos, con versi di paura e terrore.

Sos Cologanos, sono vestiti con pelle di pecora, come molte altre maschere della Barbagia, ma portano sul capo pelli di volpe o di martora e, soprattutto, al posto delle classiche campane, portano sulla schiena ossa di animali.

La loro maschera (caratza de ortigu) è fatta in sughero e ricoperta da rami di corbezolo.



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Su Bundu

Su Bundu è la maschera sarda più importante del carnevale di Orani, in provincia di Nuoro.


Il personaggio di Su Bundu è contadino, con pantaloni di velluto, un cappotto largo, gambali di cuoio e una maschera di sughero (spesso rossa) con due corna, un lungo naso, pizzo e baffi.



Su Componidori

Su Componidori, è una delle più belle maschere della Sardegna, proveniente dalla Sartiglia di Oristano.

E’ un personaggio pieno di mistero dall’aura quasi divina, che arriva in sella suo cavallo indossando una maschera androgina di terracotta, una camicia bianca, dei calzari in pelle, un velo bianco sulla testa e un cilindro nero.


Sos Corriolos


Sos Corriolos sono le maschere tipiche di Neoneli, nella provincia di Oristano. Hanno un copricapo in sughero sulle quali vengono attaccate delle corna di daino o di cervo.



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