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Leggende siciliane: le storie e i miti più affascinanti

leggende siciliane
Redazione


Scopri le leggende siciliane più famose, i miti e le storie che raccontano il passato mistico della Sicilia

I miti e le leggende siciliane nei secoli hanno dato spiegazioni alla forma particolare dell’isola. Queste storie raccontano di amori interculturali e amori clandestini, di spiriti, i colori, e del folklore di questa terra

1. Colapesce

Cola era un giovane siciliano bravissimo a nuotare e a trattenere il respiro sott’acqua, per questo veniva chiamato da tutti Colapesce. Allora il re Federico Secondo di Svevia, venuto a sapere delle sue qualità decise un giorno di affidargli una missione


Federico Secondo di Svevia gettò degli oggetti d’oro molto importanti in fondo al mare e chiese a Cola di riportarli a riva. Cola riuscì senza problemi a recuperare gli oggetti. Tuttavia, mentre nuotava in fondo al mare restò innamorato dalla bellezza dei fondali siciliani e raccontò di questa bellezza al re


Il re come ultima prova decise di lanciare in mare il suo prezioso anello. Cola si tuffò per recuperarlo ma vide che una delle tre colonne su cui si poggiava la Sicilia stava per crollare. Cola decise allora di non risalire a galla ma di sostituirsi alla colonna, ed è così che da allora sorregge la Sicilia


Il racconto di queste leggende spiega i terremoti. Infatti quando c’è un terremoto, non c’è da preoccuparsi. Si tratta di Cola, che per un attimo ha dovuto riposarsi ma è pronto a riprendere la sua terra sulle spalle

2. Le teste di Moro

Una delle leggende siciliane più famose è la storia delle teste di moro


A Palermo nel quartiere Al-qalsa stavano di stanza i soldati arabi, chiamati dalla gente del posto i mori. Un giorno uno dei soldati e una nobildonna siciliana si innamorarono perdutamente e vissero un’intensa storia d’amore


A questo punto la storia si divide in due. Una prima versione racconta che la nobildonna aveva scoperto che l’amato aveva in realtà moglie e figli e che sarebbe presto ripartito lasciandola sola. Così per gelosia decise di uccidere il moro e tenne la testa di lui sul davanzale, piantandoci dei fiori


La seconda versione della storia racconta dell’uccisione del moro, ma da parte dei fratelli della giovane siciliana. Questi volevano vendicare l’onore della ragazza e punirla di aver amato uno straniero. La nobildonna siciliana allora decise di tenere con se la testa del suo amato e la usò per piantare del basilico. Questa pianta annaffiata dalle lacrime e dall’amore della giovane divenne il più bello del quartiere


In entrambe le leggende i semi fioriti da quel curioso vaso attirarono l’attenzione dei vicini. E così tutto il quartiere decise di fabbricare dei vasi di terracotta con la forma delle teste. Spesso si vendono i vasi a coppie, una la testa del moro e l’altra la testa della giovane siciliana

3. Leggende siciliane: Aci e Galatea

Aci era un giovane pastore innamorato della ninfa Galatea. Il loro amore era però ostacolato da Polifemo, il ciclope che viveva in Sicilia, anche lui innamorato di Galatea


Un giorno Polifemo, dopo il rifiuto di Galatea, decise di scagliare un grosso masso contro Aci, il suo rivale. Il masso colpì Aci, distruggendo il corpo del giovane pastore. Galatea allora per poter stare per sempre con il suo amato chiese la grazia agli Dèi

Così il sangue di Aci si trasforma in fiume, e i due innamorati, diventati adesso ninfa e fiume possono stare insieme per sempre

4. Leggende siciliane: la fonte Aretusa

Aretusa è il nome della fonte che si trova ad Ortigia, l’isolotto parte della città di Siracusa. Questo punto della città è un papireto con una fonte di acqua dolce e sfocia poi nel mare lì vicino. Le origini della fonte hanno qualcosa di mitologico

Aretusa era una delle ninfe di Artemide, un giorno ha deciso di rinfrescarsi in un fiume e da qui è stata vista da Alfeo. Lui è il figlio del dio Oceano è vedendo Aretusa decide si seguirla e costringerla ad amarlo


Aretusa allora scappa via da Alfeo e presa Artemide di farla sfuggire, così viene trasformata nella fonte che prende il suo nome. La fonte è oggi un’importante attrazione turistica ad Ortigia e la leggenda vuole che sia in grado di donare fecondità alle coppie


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Digital creator, tutor di italiano e work in progress come circense. Appassionata di viaggi e interculturalità cerca sempre nuove occasioni di formazione in Europa. Collabora con Scambieuropei dal 2022