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Superstizioni giapponesi: origini delle credenze più diffuse

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Redazione



L’origine delle credenze e delle superstizioni giapponesi è molto antica e sono legate allo shintoismo e al buddismo, le due religioni storicamente più diffuse nell’arcipelago.


La superstizione è una credenza che si basa su fatti non scientifici, che può influenzare le decisioni che le persone prendono o le azioni che scelgono di compiere.


Queste credenze e superstizioni sono una parte importante di molte culture di tutto il mondo e hanno spesso una storia molto antica.


La superstizione è una forma di pensiero alternativa al pensiero razionale ed è in grado di influenzare le persone.


Le persone credono che, seguendo le superstizioni, si possano evitare situazioni negative o addirittura far accadere eventi fortunati.


Ad esempio, le persone possono credere che indossare un certo gioiello possa portare fortuna o indossare un determinato colore per evitare il malocchio.


Si crede inoltre che evitando determinate azioni, come passare sotto una scala, si possano evitare sciagure.


Ad esempio si dice che se vedi un gatto nero che ti attraversa la strada devi fare tre passi indietro.


Ci sono molti modi diversi in cui le superstizioni si manifestano in culture diverse.


Ad esempio, le superstizioni in Giappone sono particolarmente forti, sia nella cultura popolare che nella cultura moderna.


Molte persone credono ancora nell’esistenza di spiriti maligni, e seguono le superstizioni per evitare situazioni negative.


Ci sono molte superstizioni che fanno parte della tradizione giapponese, come indossare una maschera per evitare il malocchio e scrivere il nome di una persona per evitare che muoia.



Superstizioni giapponesi

Si tratta di convinzioni che crediamo siano vere a causa di pregiudizi, suggestioni, credenze popolari, leggende, miti o tradizioni.


Nella cultura giapponese, le superstizioni sono parte della vita quotidiana e sono integrate nella vita di tutti i giorni.


Molte superstizioni giapponesi sono antichissime e risalgono a migliaia di anni fa, quando lo shintoismo era la principale religione del Giappone.


Anche se lo shintoismo è stato sostituito dal buddhismo, molte delle superstizioni shintoiste sopravvivono ancora oggi.


Una delle superstizioni più comuni in asia è l’idea che ci sia una relazione fra il numero 4 e la morte.


Il numero 4 è associato alla morte in Giappone, in quanto la parola per “quattro” in giapponese e cinese suona come la parola per “morte”.


Per questo motivo, molti edifici e hotel in Giappone non hanno un quarto piano.


Un’altra superstizione estremamente comune è quella della cosiddetta tigre bianca.


Si dice che una tigre bianca porti fortuna, e quindi molte persone portano con sé una tigre di carta o di legno come portafortuna.


Ci sono anche molte altre credenze e superstizioni in Giappone, come l’idea che indossare una catena o portare una moneta del luogo in cui si vive porti fortuna.


Anche se molti giapponesi non sono religiosi, le superstizioni restano ancora molto diffuse e rispettate.



Le dieci superstizioni giapponesi più diffuse 1-5

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Queste superstizioni sono evolute nel corso dei secoli, ma molte sono arrivate fino ad oggi.


Qui di seguito abbiamo elencato le dieci superstizioni più comuni che i Giapponesi seguono ancora oggi.


1. Non dire “mu” durante una tempesta: “Mu” significa “non/senza” in giapponese, quindi dire questa parola durante una tempesta è considerata una profezia negativa.


2. Non chiamare un bambino con un nome che termina con “shi”: si crede che chiamare un bambino con un nome che termina con “shi” (come “Yoshi”) sia sfortunato, perché “shi” significa “morte” in giapponese.


3. Non gettare l’acqua su una persona che sta dormendo: si crede che gettare l’acqua su una persona che sta dormendo possa portare cattiva fortuna.


4. Non mangiare a mezzanotte: ci si aspetta che la gente si alzi presto al mattino, quindi mangiare a mezzanotte è considerato un segno di pigrizia.


5. Non portare a casa una pianta di bambù: si ritiene che la pianta di bambù porti sfortuna alla casa, poiché si ritiene che sia una pianta associata alla morte.



Le dieci superstizioni giapponesi più diffuse 6-10

6. Non usare una bacchetta per andare a pesca: si ritiene che usare una bacchetta per pescare porti sfortuna, poiché la bacchetta assomiglia ad una spada, e le spade sono associate alla morte.


7. Non fare un bagno completo al mattino: si crede che fare un bagno completo al mattino porti sfortuna, perché la gente si aspetta di passare una giornata lavorativa.


8. Non regalare uccelli: le persone non dovrebbero regalare un uccello a qualcuno, poiché si ritiene che porti cattiva fortuna.


9. Non toccare un bambino sulla testa: si crede che toccare un bambino sulla testa sia sfortunato, poiché si ritiene che porti cattiva fortuna.


10. Non fare entrare uccelli in casa: anche lasciar entrare un uccello in casa si crede che porti sfortuna, per questo le persone superstiziose sono molto attente a scacciare volatili da casa.


Queste superstizioni sono ancora seguite dalla maggior parte dei giapponesi oggi.


Quindi, se siete invitati a casa di qualcuno in Giappone, assicuratevi di tenere a mente le superstizioni sopra elencate.



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Molti giapponesi credono ancora che esistano spiriti maligni e che seguire le superstizioni possa evitare situazioni negative.


In conclusione, abbiamo visto come la superstizione è una parte importante di molte culture di tutto il mondo, compresa la cultura giapponese!





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Responsabile editoriale di Scambieuropei e coordinatrice delle piattaforme digitali. Da sempre interessata ai viaggi e al mondo della mobilità giovanile