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La strada per la Lapponia: #L’Europa in Valigia di Irish

Redazione

La strada per la Lapponia e il ritorno a casa: #L’Europa in Valigia di Irish

 

La mia storia comincia il 7 luglio del 2015. Dopo 5 mesi passati in Erasmus ad Opole, nel sud della Polonia, mi ritrovavo davanti alla porta chiusa di quella che era stata la mia stanza al campus fino a quel momento. In una mano stringevo un prezioso biglietto per l’Interrail e nell’altra avevo la mia macchina fotografica che avrei consumato durante il mio viaggio. Nello zaino avevo tutto il coraggio che ero riuscito ad accumulare in così tanti mesi lontano da casa.

La mia destinazione era semplice: la Fine del Mondo. Con la bussola fissa al nord e un cartello per l’autostop che diceva solo “Nord” ero diretto a Capo Nord.

 

 

Sono arrivato fino al porto di Tallinn, in Estonia, facendo prima tappa da alcuni amici in Polonia centrale e poi a Vilnius e Riga. In Estonia ho avuto la fortuna di trovare una famiglia fantastica che mi ha ospitato per due settimane nel suo B&B in cambio di aiuto con i clienti. Era una struttura carina sull’isola di Prangli, poco lontano da Tallin e grande come due campi da calcio: 70 abitanti in inverno, 300 in estate.

Conclusasi la parentesi delle Repubbliche Baltiche ho preso una nave diretto in Finlandia, verso il Grande Nord, che mi ha sempre affascinato ed attratto e che, devo ammettere, non mi ha minimamente deluso.

 

 

L’arrivo al porto di Helsinki è stato qualcosa di indescrivibile. Sia per le emozioni che ho provato, essendo finalmente arrivato in Scandinavia dopo averlo sognato per anni, sia per la presenza di decine e decine di piccolissime isolette con una o al massimo due case.

Con 12 ore di treno ho raggiunto Rovaniemi, nella Lapponia finlandese. E’ stata un’emozione e anche una sensazione strana avere luce per 24 ore al giorno e sole per 20 ore.

Ma a quel punto ho dovuto prendere una decisione abbastanza sofferta: se sulla mappa ero vicino a Capo Nord, nella realtà ero lontano ancora 700 km. Non c’erano treni che ci arrivassero, solo un autobus molto costoso e lento. Il biglietto dell’Interrail che mi aveva accompagnato fino a lì aveva i giorni contati e così decisi di non buttare via 3 giorni di treno per 3 di bus.

 

 

Così, dopo settimane che l’ago segnava il nord sulla bussola, ha dovuto ruotare di 180 gradi: direzione casa.

Ma il viaggio era ancora lungo, ho attraversato la Svezia e la Danimarca velocemente in treno e mi sono fermato in Germania da un’amica. Poi è venuta la volta della Svizzera e dell’Austria, dove avevo già delle conoscenze e infine della Slovenia, dove non ero mai stato e dove non mi sono pentito di essere andato mentre tornavo a casa.

Dopo 42 giorni e 8000 km si concluse il mio lungo viaggio di ritorno dall’Erasmus.

 

 

Testo e Foto Credits: Irish Mercanti

Instagram: _theitalianirish

 

 

 

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Responsabile editoriale di Scambieuropei e coordinatrice delle piattaforme digitali. Da sempre interessata ai viaggi e al mondo della mobilità giovanile