Simboli Giapponesi: i simboli più importanti del Sol Levante e il loro significato
Nella cultura giapponese, la comunicazione indiretta è molto diffusa, ed è per questo che i simboli sono sempre presenti nella vita quotidiana. Ecco i simboli giapponesi più importanti e i loro significati.
I simboli giapponesi rappresentano una parte importante della cultura nel paese del Sol Levante.
Infatti, oltre ai migliaia di ideogrammi kanji (漢字) che formano la lingua giapponese scritta, il Giappone conserva e tramanda tantissimi simboli che derivano dalle antiche credenze, dalla cultura popolare e dai miti imperiali.
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La Gru
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Le gru del Giappone, chiamate in Tanchozuru, popolano l’isola settentrionale di Hokkaido, e sono considerate un simbolo di fedeltà, amore e longevità.
Nella cultura giapponese si dice che le gru possano vivere fino a 1000 anni e che garantiscano la propria protezione a chi compie atti di sacrificio.
Erano rappresentate negli stemmi dei samurai del passato, e sono ancora presenti sulla banconota da 1000Yen, oltre che nel logo ufficiale della compagnia di bandiera Japan Airlines.
Le gru sono anche una delle figure più rappresentate nell’arte degli origami.
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Il ciliegio (Sakura)
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La fioritura dei ciliegi è forse il momento dell’anno in cui il Giappone mostra il suo aspetto migliore, l’inconfondibile colore rosa e la delicatezza dei fiori attirano turisti da tutto il mondo e sono un momento di grandi celebrazioni per i giapponesi.
Questa delicatezza e la rapidità con cui sfioriscono i ciliegi, sono associati alla brevità e all’incredibile bellezza della vita, in accordo con i principi buddisti della “precarietà delle cose”.
In quest’ottica il Sakura, il simbolo giapponese del ciliegio, veniva anche tristemente usato dai kamikaze durante la seconda guerra mondiale, che dipingevano i petali sui lati dei loro aerei o ne portavano con sé un ramoscello.
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La Carpa
Tra i vati simboli giapponesi, la carpa (Koi) è quello che rappresenta la perseveranza, evoca la della fedeltà nel matrimonio e la fortuna in genere.
E’ un pesce sempre in movimento, pieno di forza ed energia, tanto che riesce a nuotare controcorrente; questa sua caratteristica simboleggia l’indipendenza e l’anticonformismo.
Allo stesso tempo, la carpa rappresenta il coraggio, perché quando sta per essere uccisa sul tagliere di un cuoco, non si muove, ma rimane immobile e fiera, come un samurai in attesa dell’ esecuzione.
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Cancelli rossi
I cancelli rossi (Torii) sono quelli che tradizionalmente delimitano i luoghi sacri del Giappone.
Ad esempio, l’isola di Itsukushima, che è interamente considerata un luogo sacro, c’è un cancello nel bel mezzo dell’oceano, come punto d’ingresso all’isola.
Quando si attraversa un Torii, nella cultura del Buddismo e dello Scintoismo giapponese, ci si sta muovendo dal mondo naturale a quello sacro.
Il colore rosso infine, è il colore della vitalità e della protezione dal male.
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Emblemi giapponesi: Mon, Monsho e Kamon
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Gli emblemi delle famiglie giapponesi (mon, monsho o kamon) sono paragonabili ai simboli dell’araldica europea.
In passato venivano raffigurati sugli abiti tradizionali, come haori, giacche happi e kimono, per distinguere i membri di un particolare clan; più tardi iniziarono ad apparire anche sulle bandiere e sulle armature dei samurai.
Tra i mon più famosi ed importante si sono: il fiore di crisantemo della famiglia imperiale (vedi sotto), l’albero di malvarosa della famiglia Tokugawa e il ramo di castagne a tre parti, ancora oggi presente nel logo della Mitsubishi.
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Bandiera giapponese
La bandiera nazionale Nisshoki (日章旗, “bandiera del sol levante”), conosciuta anche come Hinomaru (日の丸, “disco solare”), è la bandiera ufficiale del Giappone odierno che tutti noi conosciamo.
La versione originale, chiamata Kyokujitsu-ki (旭日旗) e con sedici raggi solari che partono dal disco rosso, è invece la controversa bandiera usata dall’esercito giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale.
La Kyokujitsu-ki era già utilizzata in epoca Edo (1603-1868) da alcuni signori feudali, ma venne adottata ufficialmente come bandiera nazionale solo nel 1870, alla nascita dell’epoca Meji.
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Domoe e Mitsudomoe
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Il Domoe è un simbolo simile alla virgola, che viene utilizzato negli stemmi.
Il più usato di questi è il Mitsudomoe (三つ巴), che si può notare spesso anche sui palazzi, sulle case tradizionali o nei templi buddisti e shintoisti.
I Domoe sono anche presenti sui tamburi tradizionali e vengono spessi associati a Hachiman, la divinità shintoista della guerra, protettrice dei samurai.
Il Domoe è un simbolo molto simile alla Sam-taegeuk coreana e al Gankyil tibetano.
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Le farfalle
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Nella cultura giapponese le farfalle sono viste come le anime dei vivi e dei morti, e sono il simbolo di gioia e longevità.
Dato che le farfalle, dopo essere essere state per molto tempo nelle loro crisalidi, si trasformano e mostrano tutta la loro bellezza, sono anche un simbolo per indicare la grazia delle giovani donne.
Due farfalle che danzano nell’aria, l’una accanto all’altra, rappresentano la felicità coniugale.
Spesso poi, per trovare le risposte alle proprie domande o la soluzione ad un problema, la cultura tradizionale giapponese consiglia di inseguire una farfalla.
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Il Crisantemo imperiale giapponese
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Il crisantemo con sedici petali, solitamente bianco o arancione, è lo stemma dell’Imperatore giapponese, ed è spesso presente nei templi Shinto di tutto il paese.
Gli emblemi imperiali giapponesi, conosciuti anche come i “Tre Tesori Sacri del Giappone“, sono:
- la spada (kusanagi) che simboleggia il valore,
- lo specchio (yata no kagami) che simboleggia la saggezza
- il gioiello (yasakani no magatama) che simboleggia la benevolenza
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