Simboli Egizi: i simboli più importanti dell’Antico Egitto e il loro significato
I Simboli egizi nella mitologia e nella scrittura geroglifica hanno sempre avuto un grande significato sociale, religioso, culturale e anche ricreativo.
I simboli dell’antico Egitto si riferivano alla vita quotidiana, alla morte, all’amore, alle relazioni sociali e al potere. Vediamo quali erano i più famosi e significativi.
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Ankh
L’Ankh o “chiave della vita” è probabilmente il più famoso e conosciuto tra i simboli egizi.
E’ conosciuto anche con il nome di “chiave del Nilo” come unione delle due divinità Osiride e Iside.
Nel sistema dei gerolifici rappresenta il concetto di vita eterna ed è spesso rapparesentato sulle tombe e sui sarcofaghi.
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Djed
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Il Djed è l’antico simbolo egizio che rappresenta la sabilità. Conosciuto anche come “la spina dorsale di Osiride” era inizialmente associato al tema della rinascita e della rigenerazione.
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Occhio di Horus
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L’occhio di Horus, in seguito conosciuto anche come occhio di Ra era utilizzato nell’antico Egitto come metodo di protezione contro l’invidia, le malattie, gli animali feroci e gli spiriti malvagi.
E’ il simbolo più famoso e ricorrente nella cultura egizia ed era anche una rappresentazione del potere divino dell’imperatore; quando un sovrano moriva infatti, una collana con l’occhio di Horus veniva messa intorno al collo della sua mummia.
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Scarabeo
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La scarabeo era il simbolo egizio che rappresentava la morte, la rinascita e la guida nell’aldilà; era uno degli amuleti più importanti e diffusi, sia tra i vivi che tra i morti.
Esistono vari tipi di scarabei: da quelli nuziali, a quelli dorati, alati e funerari.
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Fiore di Loto
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Tra i simboli egizi il fiore di Loto è quello che rappresenta la rinascita, ma anche l’unione dei due regni dell’Antico Egitto.
Veniva spesso utilizzato per la realizzazione di profumi e di medicinali.
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Ureo
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Ureo è il cobra che rappresenta la Dea Wadjet, un’antica divinità associata al concetto di regalità.
Il nome di questo serpente leggendario deriva dalla parola greca ouraîos, letteralmente “sulla coda”, e sue rappresentazioni venivano donati ai Faraoni come simboli del loro potere dal Dio Geb.
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BA
BA è lo spirito divino e la personalità umana nello spirito del mondo; per questo motivo è sempre rappresentato con la forma di un uccello dalla testa umana.
Spesso le sue fattezze umane erano quelle di un defunto, la cui anima lasciava il corpo e volava tra le stelle; BA infatti è spesso rappresentato su templi , tombe e urne funerarie.
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Vasi Canopi
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I vasi canopi avevano la funzione di contenere i gli organi interni dei defunti, questo perché gli anitichi egizi credevano in una vita oltre la morte, in cui anche gli organi della vita precedente sarebbero stati utili.
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Sole alato
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Il sole alato è uno dei simboli egizi più importanti, ma è anche presente in molte altre culture dell’antichità
Era conosciuto anche come Behdety, in quanto connesso alla figura della divinità Behedti, altra forma di Horus e Dio del sole di mezzogiorno.
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Uroboro egizio
Anche l’Uroboro, o il serpente che mangia se stesso, è presente in molte culture diverse, in particolare quella fenicia e greca che hanno ispirato gli antichi egizi, ma anche quella norrena.
In quella egizia rappresenta il sole e il viaggio di Aten, il disco solare nella mitologia egizia.
L’Uroboro è anche il simbolo egizio per la rinascita, la reincarnazione e la vita eterna.
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Tyet – il nodo di Iside
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Il Tyet, conosciuto anche come Nodo di Iside, è tra i simboli egizi quello che assomiglia di più all’Ankh, e anche questo rappresenta la vita.
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La piuma di Maat
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La piuma di Maat è spesso utilizzata come geroglifico nella scrittura egizia. La Dea Maat rappresenta la giustizia, e la sua piuma è uno degli strumenti che la divinità utilizza per garantire questa giustizia.
Gli egizi credevano che al momento della morte, il cuore del defunto venisse portato nella Sala delle Due Virtù, pesato su una bilancia e confrontato con la piuma di Maat.
Se il cuore è più leggero della piuma, significa che la persona è virtuosa e andrà in Aaru (il paradiso governato da Osiride).
Se il cuore è più pesante, verrà invece mangiato da Ammit, la divinità che mangia le anime e le maledice relegandole per sempre nel mondo sotterraneo.
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Heka e Nekhakha
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Il bastone (Heka) e il flagello (Nekhakha) erano gli antichi simboli egizi che rappresentavano l’autorità dei Faraoni: il primo per la regalità e il secondo per la fertilità delle terre.
Erano originariamente due simboli della Dea Osiride, mentre passando nelle mani dei Faraoni il bastone diventava quello usato per guidare il suo popolo, e il flagello quello per sfamarlo..
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Le corone dei Faraoni egiziani
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Deshret è la corona rossa, che rappresenta il regno del Basso Egitto, terra della Dea Wadjet.
Hedjet è invece la corono bianca, che rappresenta il regno dell’Alto Egitto.
Unite insieme, queste due corone formano la Pschent, il simbolo dell’unità egiziana e del dominio del Faraone su tutto l’Egitto.
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L’albero della vita
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L’Albero della Vita era per gli antichi egizi una pianta leggendaria, fonte di vita eterna e della conoscenza dei cicli del tempo.
L’albero segnalava la presenza di acqua ed era apparso nella città di Heliopolis in contemporanea con la prima venuta di Ra, il Dio del Sole.
Le principali rappresentazioni di questo albero prendono a modello le palme e i sicomori, piante che secondo la mitologia egizia crescevano ai cancelli del paradiso.
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Ajet
Ajet è il simbolo egizio che rappresenta l’orizzonte e il sole sopra di esso, la sua nascita e morte giornaliera.
E’ il punto in cui sorge e tramonta il sole, chiamato spesso “montagna di luce“, difeso dal Dio Aker e composto da due leoni che gli danno le spalle.
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Menat
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Il Menat era un ciondolo egizio dalla forma molto caratteristica, che veniva associato alla Dea Hator e a suo figlio.
Secondo la mitologia egizia era l’amuleto che dava potere alla Dea, e rappresentava la fertilità, la nascita e il rinnovamento.
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Sistro egizio
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Oltre ad avere un proprio geroglifico, il Sistro era un antico strumento musicale egizio suonato durante i rituali in onore delle divinità Hator, Iside e Bastet.
Spesso, Iside e Bastet vengono raffigurante con questo strumento tra le mani, in scene di feste e danze
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