La scelta tra master e specialistica è uno dei grandi dilemmi che affligge non solo moltissimi studenti al termine della triennale ma anche chi ha perso il proprio lavoro e chi punta a riqualificarsi professionalmente.

L’obiettivo è lo stesso: trovare lavoro.


C’è, però, un problema di fondo: il mondo del lavoro è cambiato, al giorno d’oggi l’offerta supera la domanda e ciò ha portato le aziende a diventare più esigenti e a pretendere sempre di più dai potenziali lavoratori, sia in termini di conoscenze teoriche che pratiche. 

Se in passato la laurea triennale assicurava un’occupazione, ora non è più così.


Ecco, quindi, che in molti decidono di rimettersi sui banchi di scuola e proseguire gli studi per avere maggiori opportunità. A questo punto ti starai chiedendo: “quale corso intraprendere per essere più spendibile sul mercato del lavoro? Meglio un master o la specialistica? Cosa richiedono di più le aziende?”.


È questo l’interrogativo più comune tra gli studenti, che dopo una laurea triennale.


È più conveniente puntare al mondo del lavoro attraverso un Master con Placement garantito, oppure continuare il percorso universitario con un investimento economico non indifferente.

Vale di più un Master o una Specialistica: Master o seconda laurea, quale scegliere?


Esami, tesi da discutere, ansie, preoccupazioni, scadenze. Insomma, dopo la laurea arriva il periodo di meritato relax, al termine del quale però occorre rimboccarsi le maniche e iniziare a capire che strada scegliere.


Giunti a questo punto, dopo la laurea triennale, conviene fare il Master o la Magistrale?

Se la laurea magistrale mira a una specializzazione molto più ampia rispetto alla formazione di base dei primi anni accademici, i Master sono incentrati su tematiche specifiche, funzioni aziendali o settori.


Secondo i dati diffusi da AlmaLaurea, che raggruppa 75 atenei, nel 2020, solo l’8,3% degli studenti si è iscritto a un Master, rispetto al 62% che scelto la magistrale (121mila “matricole” per oltre 300mila iscritti totali).


Nonostante ciò, risulta essere più elevato il tasso di occupazione di chi ha completato un Master. Anche i contratti sono più stabili: in oltre la metà dei casi a tempo indeterminato, contro il 26,8% dei laureati magistrali.


Dai dati di AlmaLaurea emerge che solo dopo 5 anni dalla laurea, i dottori magistrali del 2015 raggiungono un tasso di occupazione dell’85% di poco superiore a quello dei diplomati Master a un anno dal titolo.

“La laurea magistrale garantisce una specializzazione basata su una conoscenza approfondita, l’applicazione pratica dei temi affrontati, l’opportunità di sviluppare soft skill grazie alle numerose attività che coinvolgono direttamente gli Allievi”.


Allo stesso tempo, però, scegliere un Master significa conoscere settori limitrofi a quelli della laurea triennale, con l’obiettivo di approfondire tematiche per le quali non esiste una laurea specialistica.


Per chi, invece, intende proseguire con il proprio percorso accademico e si domanda cosa fare dopo la laurea magistrale, le opzioni sono diverse. Per chi vuole lavorare all’interno dell’università, il dottorato è tappa obbligata.

Per altri, invece, che conoscono il percorso professionale che desiderano intraprendere, il Master, per trovare lavoro, rappresenta una valida soluzione.


Bisogna continuare a studiare, ma si tratta di un percorso professionalizzante che incrementa notevolmente le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro.


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Federico Fabiani

Digital Strategist e Marketing Manager di Scambieuropei; con una grande passione per la musica, il cinema, i viaggi e i Podcast.