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I pro e i contro di fare volontariato per un breve periodo

Redazione

Vorresti vivere un’esperienza di volontariato, ma il lavoro non te lo permette? Scopri quali sono I pro e i contro di fare volontariato per un breve periodo! Potrebbe essere la soluzione giusta per te!

 

Sono rare quelle persone che possono permettersi l’impegno di denaro e tempo che il volontariato a lungo termine richiede. Passare sei mesi ad imparare la lingua locale, a costruire relazioni e lavorare per raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile, potrebbe l’ideale per quanto riguarda l’impatto e l’esperienza, ma è probabilmente irrealistico per le persone che studiano o lavorano. Adattandosi alle agende piene di volontari appassionati ma impegnati, i viaggi di volontariato a breve termine sono diventati frequenti e popolari.

 

 

Un esempio di volontariato per breve periodo è quello di Dan Bello, un Americano dalla mentalità globale con un’importante carriera nel settore finanziario, che ha svolto attività di volontariato con l’Habitat for Humanity International’s Global Village Program. Negli ultimi anni ha partecipato a viaggi brevi (solitamente intorno ai 15 giorni) in Cile, Cambogia, Colombia e Bangladesh con lo scopo di aiutare a costruire abitazioni per le persone bisognose. Apprezza la flessibilità di periodi brevi di volontariato.

 

Mentre Dan ha avuto un’esperienza positiva con il volontariato a breve termine, altri si sono lamentati delle limitazioni che l’impegno di una settimana o due compporta. Inoltre, la popolarità crescente del volontariato per brevi periodi ha creato critiche riguardo il “voluntourism”, che ha portato fiumi di Occidentali in luoghi stranieri con pesanti tasse, senza produrre sempre risultati per le comunità locali. Quindi come puoi essere sicuro di massimizzare la tua esperienza e avere un impatto positivo come ha descritto Dan?

 

 

I contro di fare volontariato per un breve periodo 

Prima di tutto esaminiamo alcune delle frustrazioni che un volontario a breve termine dovrà affrontare. Questi sono alcuni degli ostacoli che i volontari devono conoscere ed evitare:

 

  • Jetlag. Chiunque abbia affrontato un volo transatlantico è a conoscenza dei disagi dovuti al jetlag: mal di testa, disturbo del sonno, disorientamento, persino disturbi di stomaco. Quando hai tre mesi per goderti una nuova esperienza dall’altra parte del mondo, puoi sacrificare una settimana o due per lasciare che il tuo corpo si abitui ai nuovi ritmi. Come volontario a breve termine, devi tralasciare i sintomi e iniziare a lavorare subito.

 

  • Immersione ed interazione limitate. Come Dan Bello spiega, “Potrebbero volerci due o tre giorni prima che le persone locali ti accolgano nella loro comunità. Per esempio, durante il mio ultimo viaggio in Bangladesh i bambini del villaggio hanno iniziato ad interagire di più con noi solo verso giovedì o venerdì della settimana di cinque giorni, ma sfortunatamente il nostro lavoro lì era già terminato”

 

  • Impatto limitato. Visto che creare contatti con popoli stranieri e avere un impatto personale richiedono tempo, alcuni tipi di volontariato semplicemente non hanno lo stesso impatto in periodi brevi. Insegnare ai bambini, per esempio, è un lavoro che solitamente richiede tempo per creare connessione con gli studenti e lavorare sul programma.

 

  • No spazio per errori. Se ti capita di prendere un virus intestinale a metà di un viaggio di dieci giorni, la tua esperienza finisce lì. Un viaggio più lungo ti concede di poter perdere alcuni giorni di lavoro se ti ammali, o di fare alcuni errori. In un viaggio più breve, c’è poco spazio per intoppi lungo la strada.

 

  • Sentirsi di fretta. Uno dei piaceri dei programmi di volontariato a lungo termine è la libertà di quelle giornate tranquille in cui ti puoi sedere e osservare la società intorno a te, entrare nel ritmo della cultura locale e fare incontri inaspettati che potrebbero diventare amicizie. Quando hai solo due settimane per portare a termine un progetto e visitare tutte le attrazioni turistiche del posto, il tempo per rilassarsi e pensare alle esperienze vissute è limitato.

 

 

I pro di fare volontariato per un breve periodo 

Queste sfide non sono in alcun modo motivi per saltare del tutto un viaggio di volontariato a breve termine. Ci sono modi per alleviare le frustrazioni e ottimizzare il tuo tempo e impatto, se hai voglia di metterci un po’ di lavoro e pensiero in più.

 

Consigli per la pianificazione pre-viaggio 

  • Scegli un tipo di lavoro adatto a viaggi di breve durata. Scegliere un progetto che ha l’obiettivo di costruire una casa o una scuola ti farà sentire realizzato e ti permetterà di avere grande impatto in un breve periodo di tempo.

 

  • Scegli un programma sostenibile con obiettivi a lungo termine. L’organizzazione è impegnata a far lavorare i volontari nei progetti più efficienti e con maggiore impatto, o punta solamente ad ottenere il maggior numero di persone (e denaro) possibile in un breve periodo di tempo?

 

  • Non andare troppo lontano. Se sei flessibile per quanto riguarda la località, potresti provare a restare nelle vicinanze del tuo Paese. In questo modo elimini il disagio del jetlag e risparmi tempo e denaro sui biglietti aerei, permettendoti di avere più tempo per le attività di volontariato.

 

  • Fai le tue ricerche in anticipo. Arrivare con qualche conoscenza della cultura e della storia locali può essere di grande aiuto per ridurre lo shock culturale e minimizzare la mancanza di immersione totale. Anche imparare un po’ della lingua del posto ti potrà aiutare a sentirti più a tuo agio ed essere più efficiente.

 

  • Concediti un extra, se possibile. Se hai dei giorni di vacanza extra, potresti provare ad arrivare qualche giorno prima o restare per qualche giorno in più nel posto in cui farai volontariato, perchè quei giorni in più potrebbero esserti utili per conoscere meglio la cultura locale e riposarti un po’.

 

 

Consigli per massimizzare il tuo impatto

  • Sviluppare una strategia per combattere jetlag, stanchezza e malessere. Sii gentile con te stesso all’inizio, utilizza le prime sere per far riposare il tuo corpo e adattarti alla nuova situazione. Ti sarà molto utile per il resto del viaggio.

 

  • Essere proattivi. Stare seduti e aspettare istruzioni è una perdita del tuo già limitato tempo. Cerca opportunità per essere utile e gentile. Puoi usare il tuo tempo libero per costruire relazioni, parlando con le persone del luogo, giocando con i bambini o chiedendo di imparare la lingua del posto.

 

  • Cerca opportunità per riflettere su ciò che ti circonda. I primi giorni in un nuovo Paese possono essere disorientanti, confusionari, sensazionali e strani allo stesso tempo. Potrebbe essere utile prenderti dieci minuti di sera per stare seduto tranquillamente e meditare.

 

  • Mantieni una mentalità positiva. L’ottimismo può spesso lasciare il posto a frustrazione di fronte all’inefficienza personale e fastidio per l’ambiente circostante, e ciò ti fa sentire insoddisfatto dell’esperienza. Riconosci i tuoi limiti e vivi comunque la migliore esperienza possibile.

 

 

Quindi, anche se lavori con un programma serrato, una casella di posta piena e un capo esigente, puoi assolutamente avere un’esperienza di volontariato significativa ed efficace in una settimana o due. Basta tenere a mente le sfide che sicuramente affronterai e prepararti ad addii strazianti proprio quando stai cominciando a sentirti a casa.
Fonte: Go Overseas

Responsabile editoriale di Scambieuropei e coordinatrice delle piattaforme digitali. Da sempre interessata ai viaggi e al mondo della mobilità giovanile