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Plastica negli Oceani: l’Infografica del Parlamento Europeo

Redazione

L’infografica del Parlamento Europeo presenta dati, conseguenze e misure messe in atto in merito all’inquinamento dei mari, dovuto soprattutto alla presenza di Plastica negli Oceani.

 

©AP Images/European Union-EP

 

Secondo le più recenti stime, l’inquinamento dei mari è dovuto soprattutto ai rifiuti in plastica monouso, frutto di uno stile di vita basato sul loro uso e spreco.

Se la tendenza attuale dovesse perpetrarsi, entro il 2050 il peso delle plastiche in mare sarebbe superiore a quello dei pesci!

 

Per ovviare al problema, il 10 ottobre la Commissione per l’ambiente ha votato una serie di misure sui prodotti di plastica monouso e sugli attrezzi di pesca perduti in mare, che costituiscono il 70% dei rifiuti marini.

 

 

I danni e le conseguenze causati dalle plastiche presenti in mare coinvolgono diversi aspetti delle nostre vite. Gli animali posso restare impigliati nei rifiuti e ingerirne alcune parti, assumendone anche le componenti tossiche e inquinando il proprio organismo.

Attraverso la catena alimentare, anche gli esseri umani si ritrovano ad assumere le sostanze chimiche della plastica presenti nei pesci.

Le conseguenze non si ripercuotono soltanto sull’ambiente o sulla salute, ma anche sull’economia. Infatti, solo il 5% del valore degli imballaggi di plastica resta nell’economia, il resto va perso.

 

 

L’obiettivo è ora impedire che ulteriori quantità di plastica vengano riversate in mare, soprattutto i rifiuti monouso, la tipologia di rifiuti più numerosa e composta principalmente da: posate di plastica, bottiglie, mozziconi di sigaretta o cotton fioc.

Solo questi costituiscono più della metà dei rifiuti marini totali.

 

 

Tra le principali misure proposte, c’è il divieto totale per gli oggetti di plastica monouso di cui esiste già una versione alternativa sul mercato, come cotton fioc, posate, piatti, cannucce, bastoncini mescola bevande e bastoncini da palloncino.

La Commissione ha proposto ulteriori misure volte alla riduzione del consumo di contenitori di alimenti e tazze di plastica e l’obbligo per i produttori di oggetti come involucri, filtri per le sigarette, salviettine umidificate di provvedere ai costi per la gestione dei rifiuti e per la pulizia (responsabilità estesa del produttore).

Infine, come obiettivo per il 2025, c’è la raccolta del 90% delle bottiglie di plastica, l’obbligo di etichettatura per il corretto smaltimento di assorbenti igienici, salviettine umidificate e palloncini, con il sostegno di attività di sensibilizzazione.

 

Il 22 ottobre i membri della Commissione discuteranno una nuova normativa che voteranno il giorno seguente.

 

Fonte: Parlamento Europeo

 

Responsabile editoriale di Scambieuropei e coordinatrice delle piattaforme digitali. Da sempre interessata ai viaggi e al mondo della mobilità giovanile