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Parole latine usate in italiano: espressioni e modi di dire più usati

Redazione

Hai idea di quante parole latine vengono ancora usate in italiano?




Ci sono centinaia di modi di dire, frasi e parole specifiche che vengono ancora utilizzate a distanza di secoli.

Alcune di queste sono divenute famose grazie a grandi autori che usandole nelle loro opere le hanno fatte giungere fino a noi.



Altre parole latine usate in italiano non sono cambiate nel corso di due millenni e ancora oggi si utilizzano parole come “mutanda” o “merenda”.

Anche le espressioni giuridiche e il lessico ufficiale hanno lasciato un segno importante nella nostra lingua e fanno ancora parte della lingua formale.



Se sei pronto/a a perderti tra le tante parole latine usate in italiano ancora oggi, ecco una lista che fa al caso tuo, completa di traduzione e spiegazione delle diverse espressioni.



Tutte le parole latine usate in italiano

Ad hoc = per questo. Si dice di persona, oggetto, soluzione adatta o specificamente dedicata al compito da svolgere o al problema da risolvere.

Ad honorem = per onore. Si dice dei titoli concessi per merito a persone che hanno raggiunto risultati importanti in un qualche ambito.

Ad personam = alla persona, al singolo individuo. A titolo o a vantaggio personale.

Agenda = cose che devono essere fatte. Taccuino su cui si annotano le cose da fare. Programma delle attività da svolgere.

Àlbum = la tavoletta imbiancata su cui si scriveva nell’antichità. Libro che raccoglie foto, disegni, firme, figurine. Oggi anche raccolta di brani musicali.

A latere = a fianco. Collateralmente, accanto, a margine. Colui che affianca qualcuno per aiutarlo (giudice a latere).

Alias = altrimenti. Pseudonimo, identità fittizia.

Àlibi = altrove. Scusa, pretesto. Avere un alibi: in un processo, poter dimostrare di non essere presenti nel momento del delitto.

Alter ego = (vedi: ego)

Ante litteram = prima della lettera. Si dice dell’opera o della persone che precorre i tempi, prefigurando o anticipando fenomeni successivi al proprio periodo storico.

A priori (a posteriori) = a partire da quanto sta prima (sta dopo), e si dice di considerazioni o giudizi espressi a prescindere dai fatti, o in conseguenza dei fatti.

Area = aia, porzione di terreno davanti a una casa rurale o a una villa. Porzione di terreno, campo in cui si pratica uno sport, porzione di un organismo (es: area corticale), ambito di uno schieramento politico.

Audio = io sento, io ascolto. La parte che emette o trasmette suoni di un dispositivo.

Auditorium = luogo per ascoltare. Sala per concerti o conferenze.

Aula magna = sala grande. L’aula più grande di un’università o un edificio pubblico.

Aut aut = o… o. Segnala la necessità di operare una scelta netta tra due alternative che si escludono a vicenda.

Bis = due volte. Negli spettacoli, richiesta di ulteriore esibizione. Supplemento.

Bonus = buono. In ambito lavorativo: gratifica, premio, incentivo. In ambito sociale: contributo economico riconosciuto in seguito a specifiche condizioni (anzianità, maternità…).

Brevi manu = con mano corta. Si dice di qualcosa consegnata di persona, senza intermediazioni.

Campus = territorio. Il complesso degli edifici, dei terreni e delle attrezzature sportive appartenenti a un’università.

Capsula = cassettina. L’involucro di un farmaco. Involucro spaziale.

Casus belli = motivo della guerra. La ragione o il pretesto di un conflitto.

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Parole latine usate in italiano


Cellula = piccola stanza. Unità fondamentale di un organismo vivente.

Continuum = una cosa continua. Sequenza ininterrotta.

Corpus = corpo. Raccolta, insieme di opere o di documenti.

Cupio dissolvi = desidero essere distrutto. Indica volontà di autolesionismo fisico o psichico.

Curriculum (vitae) = corso (della vita). Sintesi degli studi e delle attività svolte.

Cursus honorum = progressione delle cariche pubbliche. Carriera politica o accademica.

Data (pl. di datum) = le cose date. Elementi, numerici e non, che costituiscono un’informazione.

Deficit = manca. Disavanzo, ammanco, passivo di bilancio, mancanza.

Deo (agimus) gratias = rendiamo grazie a Dio. Espressione impiegata per esprimere (spesso in modo ironico) soddisfazione o sollievo.

Desiderata = cose desiderate. I desideri, le richieste (si usa al maschile: i desiderata).

De visu = per diretta visione, avendo visto (con i propri occhi). Si usa per indicare la conoscenza diretta e personale di un evento.

Deus ex machina = il dio (sceso) dalla macchina. Evento arbitrario e salvifico che risolve la trama di una storia, spesso riguarda protagonisti che si salvano per miracolo da situazioni altrimenti letali.

Do ut des = do affinché tu dia. Indica disponibilità a concedere qualcosa solo in cambio di qualcos’altro.

Duplex = doppio. Stanza fruibile da due utenti.

Ego (alter ego) = io (l’altro me stesso). L’io, in psicoanalisi (super-ego è il super-io). Alter ego è invece chi mi sostituisce in un compito.

Ergo = quindi, perciò. Quindi, perciò, concludendo un ragionamento.

Errata còrrige = (queste cose sbagliate correggi). L’elenco delle imprecisioni, delle sviste e degli errori contenuti in un testo, con relative correzioni.

Ex = da, fuori di. Anteposto a una qualifica ne indica la cessazione. Può anche significare “proveniente, tratto da” (ex libris).

Ex abrupto (sermone) = interrompendo il discorso. All’improvviso, inaspettatamente.

Ex aequo = alla pari, con uguale merito. Si dice di due concorrenti classificati a pari merito, o di un premio diviso in parti uguali.

Excelsior = che sta più in alto. Il massimo, l’eccellenza, il meglio. Usato spesso per chiamare alberghi e, in passato, sale cinematografiche.

Excursus = sortita, corsa verso l’esterno. Divagazione, digressione, rassegna.

Ex libris = dai libri. Etichetta decorata o timbro che si applica su un libro per indicare a chi appartiene.

Ex novo = di nuovo. Di nuovo, daccapo, dall’inizio.

Extra = fuori. Ulteriore, fuori dall’ambito comune, straordinario, eccellente.

Ex voto (suscepto) = per promessa fatta. Per grazia ricevuta.

Fac totum = fare tutto. Chi si occupa di molti incarichi eterogenei.

Ferramenta = attrezzi di ferro. Il negozio che vende attrezzature di ferro.

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Parole latine usate in italiano ancora oggi

Focus = focolare. Centro d’interesse, punto focale.

Forma mentis = forma della mente. Struttura o attitudine mentale, criterio.

Formula = piccola forma. Complesso di simboli o di parole che hanno significato codificato e ricorrente, come le formule matematiche e le formule magiche.

Forum = piazza. Riunione o discussione pubblica anche in rete.

Gratis = per i favori, per le benevolenze, gratuito.

Genius loci = spiritello, nume tutelare del luogo. Identità, atmosfera tipica e unica di un luogo.

Habitat = (egli) abita. Il sistema ambientale nel suo complesso.

Habitus = aspetto. Comportamento, abitudine, insieme di tratti caratteristici.

Hic et nunc = qui e ora. Qui e ora.

Homo sapiens = uomo saggio, ragionevole. Il genere umano.

Honoris causa = a titolo di onore. Si dice di riconoscimento, specie accademico, conferito per meriti speciali.

Horror = orrore. Di genere o stile macabro, spaventoso, raccapricciante.

Horror vacui = orrore del vuoto. Orrore del vuoto.

Humus = suolo, terra, terreno. La componente organica del terreno. Il sostrato socioculturale di un fenomeno.

Ictus = colpo, battuta. In medicina: colpo apoplettico. In musica, linguistica, metrica: l’accento.

Idem = quello stesso. La stessa cosa, il medesimo elemento, ugualmente, allo stesso modo. Tra le parole latine usate in italiano più conosciute.

Imprimatur = che sia stampato. Approvazione, consenso, autorizzazione.

In alto loco = in luogo alto. Là dove si comanda.

In calce = nel calcagno. Al termine di un testo.

In camera caritatis = nella camera di carità. Tra noi, senza che nessuno ci ascolti.

Incipit = incomincia. La parte iniziale di un testo.

In flagrante (crimine) = mentre (il delitto) brucia. Si usa a proposito di un reo sorpreso mentre sta compiendo un delitto.

(Ad) interim = nel frattempo. Incarico provvisorio. Il periodo in cui una carica vacante viene assunta provvisoriamente.

Inter nos = fra noi. In tutta segretezza, in modo riservato e non ufficiale.

Interiora = le parti più interne. I visceri.

In toto = in tutto. Completamente.

In vitro = sotto vetro. In provetta, in laboratorio.

Ipse dixit = l’ha detto lui (il “lui” è Aristotele). L’ha affermato una somma autorità (spesso usato in senso ironico).

Ipso facto = nel fatto stesso. Contestualmente, automaticamente.

Iter = viaggio, cammino. Percorso procedurale a cui è soggetta una pratica burocratica o una legge parlamentare.

Junior, senior = più giovane, più vecchio. Il più giovane, il neoassunto. Il più anziano anagraficamente o professionalmente.

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Parole latine usate in italiano

Lapis (aematitis) = pietra (di colore rosso). Matita, strumento usato per disegnare.

Lapsus = scivolone. Errore involontario.

Lavabo = io laverò. Lavandino. Indica la bacinella dove il prete si lava le mani prima di dir messa.

Legenda = cose da leggere, didascalia. Schema per interpretare i simboli convenzionali impiegati in una mappa, in una tabella o in un grafico.

Libellula = piccola bilancia. Insetto dalle lunghe ali trasparenti.

Libìdo = desiderio, piacere, voglia. Desiderio sessuale.

Magnitudo = grandezza. Si usa per definire l’intensità dei terremoti.

Mare magnum = mare grande. Gran numero, grande quantità.

Medium (al plurale: media) = mezzo. Mezzo/mezzi di comunicazione di massa. Persona dedita al paranormale, in quanto “tramite” tra diversi mondi.

Memorandum = da ricordare. Nota di sintesi, elenco di istruzioni, elementi di base per un accordo preliminare, taccuino per appunti.

Minus habens = che ha meno. Che è meno dotato, può essere usato come insulto.

Miscellanea = cose mescolate insieme. Insieme eterogeneo.

Modus (operandi, vivendi. Est modus in rebus) = modo. Modo di procedere, di vivere, stile di vita.

Monitor = suggeritore, precettore. Schermo usato per controllare la qualità di una ripresa video, le riprese di una telecamera a circuito interno, l’andamento dei parametri vitali di un paziente.

More uxorio = al modo di una moglie. In modo coniugale.

Mutatis mutandis = dopo aver cambiato le cose che andavano cambiate. Fatte le dovute distinzioni.

Non plus ultra = non più oltre. Il massimo.

Nullaosta (nulla osta) = niente ostacola, non c’è impedimento. Permesso scritto in italiano corrente.

Obtorto collo = a collo storto, cioè con la testa girata dall’altra parte. Malvolentieri, contro la volontà.

(Ceteris) omissis = omessi altri elementi. Indica che in un testo sono stati cancellati o non riportati di elementi ritenuti non rilevanti o da non divulgare.

Opera omnia = tutte le opere. L’insieme delle produzioni di un autore.

Optimum = ottimo. L’eccellenza, il livello più alto, il complesso delle condizioni migliori.

Placebo = io piacerò. Finto farmaco, usato nei test per dimostrare il differenziale d’efficacia del farmaco vero.

Placet = piace. Approvazione, consenso.

Plus e minus = più e meno. Incremento e decremento, vantaggio e svantaggio, accrescimento e diminuzione.

Postilla (post illa) = dopo quelle cose. Breve aggiunta a un testo.

Post mortem = dopo la morte. Si dice soprattutto di riconoscimenti attribuiti dopo la morte dell’interessato.

Post partum = dopo il parto. Riferito solitamente alla depressione che può a volte colpire le madri.

Post scriptum = dopo lo scritto. Aggiunta, chiosa, specificazione o nota posta al termine di una lettera o di un documento.

Probiviri (probi viri) = uomini onesti. Persone di attestata onestà e capacità, deputate a esercitare funzioni di giudizio e orientamento all’interno di organizzazioni o istituzioni.

Pro capite = per testa. A (per, riguardante) ciascun singolo individuo.

Pro domo sua = (Cicerone) per la propria casa. Si dice di atti o discorsi finalizzati al proprio particolare interesse.

Pro forma = per la forma. Che osserva i dettami formali, per pura formalità (documento pro forma).

Pro loco = a favore del luogo. Istituzione territoriale dedicata alla promozione e alla valorizzazione dell’offerta e delle risorse di una località.

Promemoria (pro memoria) = per memoria. Appunto, breve scritto o elenco utile a fissare elementi o concetti che non devono essere dimenticati.

Propaganda = cose da diffondere. Le iniziative di promozione delle idee e dell’attività di un’organizzazione.

Pro tempore = per un tempo. Temporaneamente, a tempo determinato.

Pròsit! = che sia di giovamento! Formula augurale.

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Parole latine usate ancora oggi


Quid = qualche cosa. Un qualcosa, un nonsoché.

Quota (pars) = quanta (parte). Parte spettante o dovuta di una somma. Valore di un titolo in Borsa. Posizione in una classifica. Misura dell’altezza o della profondità rispetto al livello del mare.

Quorum = dei quali. Il numero minimo dei partecipanti necessari per rendere valida un’assemblea, o dei voti a favore necessari per approvare una decisione.

Raptus = rapimento. Impulso improvviso e incontenibile.

Ratio (extrema ratio) = criterio ispiratore, ragione (estremo rimedio). Criterio legislativo. Piano estremo, ultima soluzione disponibile.

Rebus (de rebus quae geruntur) = delle cose (che succedono). Gioco enigmistico. Situazione o fenomeno di difficile interpretazione.

Redde rationem = rendi conto. Giudizio finale, resa dei conti.

Referendum = per riferire. Consultazione pubblica volta a permettere ai cittadini di esprimersi su questioni politiche o istituzionali, o a indagare le opinioni e le propensioni degli individui.

Replicare = piegare di nuovo. Ripetere, riprodurre. Rispondere.

Reprimenda = cose da frenare. Cose che vanno represse o punite.

Repulisti = hai respinto. Distruggere tutto, sbaraccare, far piazza pulita.

Retro = dietro. La parte posteriore di una casa, un edificio, un oggetto.

Rubrica = (terra) rossa. Elenco di nomi e indirizzi. Un’altra delle parole latine usate in italiano che non è cambiata nel tempo.

Sancta sanctorum = le cose sante di (quelle) sante. Propriamente indicava la parte più interna e inaccessibile del tempio di Gerusalemme; luogo riservato accessibile solo a pochi (sanctus viene da sancio “sancire, delimitare”).

Sic = così. Si usa, spesso fra parentesi) per indicare la trascrizione fedele di un testo incomprensibile o sbagliato. È l’antecedente del nostro “sì”.

Sine causa = senza motivo. Si usa per indicare una situazione di fatto che non ha motivi o giustificazioni.

Sinecura (sine cura) = senza cura (delle anime). Ruolo o beneficio che comporta vantaggi a fronte di scarso impegno.

Sine die = (senza giorno). A tempo indeterminato, senza un termine stabilito.

Solarium = luogo del sole. Terrazzo o altra parte di un edificio adatto a esporsi al sole.

Sosia = Sosia, il servo di Anfitrione in una commedia di Plauto. Sosia. Una delle parole in latino usate in italiano che non sono cambiate nei secoli.

Spécimen = esempio, modello. Campione, estratto di un’opera, modello, esempio di firma autografa.

Sponsor = persona che si rende garante, padrino, patrocinatore. Il sostenitore economico o morale di una manifestazione, un’impresa o di un evento.

Status = condizione, posizione. La condizione giuridica, sociale o economica di una persona. Il livello gerarchico, il grado di reputazione sociale.

Status quo = la condizione in cui. Lo stato delle cose.

Sua sponte = di sua volontà. Spontaneamente.

Sui generis = del suo genere. Originale, fatto a modo suo.

Super = sopra. Eccellente, di qualità superiore, il massimo.

Super partes = sopra le parti. Al di sopra delle parti.

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Parole in latino usate ancora oggi


Tabula rasa = a tavola raschiata (si intende la tavoletta cerata su cui si scriveva). Azzerando ogni precedente, non lasciando traccia. E’ tra le parole latine usate in italiano più conosciute.

Tot = tanti. Un certo numero, una quantità data, un tanto.

Transeat = si tralasci. Si lasci perdere, si soprassieda.

Transfert = egli trasferisce. Nel linguaggio psicoanalitico, indica un particolare rapporto col terapeuta.

Tutor = protettore, difensore. Insegnante, istitutore.

Ultra (non plus ultra) = oltre, al di là (non più oltre). Il massimo, il più possibile, l’oltre.

Ultimatum = ultimo avviso. Ultimo avviso.

Una tantum = solamente una volta. Si dice di una concessione, un premio oppure una tassa di valore straordinario e teoricamente irripetibile. Tanto teoricamente che l’espressione è spesso maldestramente intesa come “una volta ogni tanto”.

Unicum = unico. Singolo esemplare, caso unico, evento irripetibile.

Vademecum (vade mecum) = vieni con me. Libretto di istruzioni, guida, manuale.

Veto = mi oppongo, vieto. Divieto di procedere o di agire.

Viceversa (Vice versa) = a vicenda mutata. In ordine inverso. In senso opposto o contrario. E invece…

Video = io vedo. Breve filmato. La parte visiva di un filmato. Lo schermo che permette di vedere immagini.

Virus = veleno. In biologia: microrganismo portatore di patologie, agente patogeno. In informatica è il programma inteso a danneggiare il funzionamento di un computer.



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Project designer e manager nel no-profit con esperienza di 5 anni nel campo. Trainer e formatrice specializzata nell’educazione non formale per giovani e adulti e nell’apprendimento interculturale. Appassionata di viaggi e della cucina dei posti che visita, di fotografia, psicologia e sport.