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26 Giugno 2025

Madri in carcere: cosa cambia con il dl sicurezza

Continua la campagna social del progetto INSIGHT sulle carceri italiane con un approfondimento sulla condizione delle madri in carcere e cosa cambierà con il dl sicurezza

Il dl sicurezza ha segnato una svolta radicale nella gestione delle madri detenute in Italia, cancellando decenni di tutele per i bambini e introducendo misure che sollevano gravi interrogativi sui diritti dell’infanzia.

Una riforma che arriva in un momento in cui la popolazione carceraria femminile è in costante crescita e le strutture specializzate sono già al limite.

I numeri in crescita

Secondo il XXI rapporto dell’associazione Antigone al 31 marzo 2025, le donne detenute nelle carceri italiane sono 2.703, rappresentando il 4,3% della popolazione carceraria totale. Un dato che potrebbe sembrare marginale, ma nasconde una realtà preoccupante: dal 2000 il numero delle donne in carcere è aumentato del 57%, un incremento molto più rapido rispetto a quello maschile (22%).

Questa crescita non è solo italiana ma globale. Nel mondo le donne detenute sono oltre 733.000, spesso per reati legati alla povertà e al bisogno di mantenere la famiglia. In Italia, i reati contro il patrimonio rappresentano il 29,1% di quelli ascritti alle donne detenute, una percentuale superiore a quella maschile (23,6%).

Al momento dell’ultimo rapporto Antigone, 15 bambini vivevano in carcere con le loro 15 madri detenute, di cui 10 straniere. Un numero che in passato è stato molto più elevato, ma che potrebbe tornare a crescere proprio a causa delle nuove norme.

Il DL Sicurezza

Il decreto legge sicurezza ha introdotto cambiamenti radicali che ribaltano completamente l’approccio precedente:

  • Fine dell’obbligo di rinvio: È stato cancellato l’obbligo del rinvio dell’esecuzione della pena per donne incinte o con figli sotto l’anno di età. Quello che prima era un diritto automatico ora diventa una facoltà del giudice.
  • Carcerazione immediata: La donna in gravidanza o appena divenuta madre può iniziare immediatamente a scontare la propria pena. Se il bambino ha meno di un anno, la detenzione deve avvenire obbligatoriamente in un Istituto a custodia attenuata per detenute madri (ICAM).
  • Separazione madre-figlio: Per la prima volta viene introdotta la possibilità di sottrarre il bambino alla madre. Le donne negli ICAM possono essere trasferite in carceri ordinarie senza i figli in caso di “condotte non adeguate”, una formulazione vaga che lascia ampio spazio all’interpretazione.

Il DL Sicurezza rappresenta un cambio di paradigma che sembra privilegiare l’aspetto punitivo rispetto a quello riabilitativo e di tutela dei minori. In un momento in cui la detenzione femminile è in crescita e le strutture sono inadeguate, questa riforma rischia di creare più problemi di quanti ne risolva.

Volontaria del Servizio Civile con un background in giornalismo e comunicazione, attualmente sta completando la magistrale in Relazioni Internazionali. Appassionata di affari europei e geopolitica.