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Nuove possibilità di lavoro online all’estero dopo il coronavirus

lavorare da remoto
Redazione

Se speri di continuare a lavorare in smart working e trasferirti all’estero, questi paesi potrebbero essere la tua nuova base operativa

 

 

Non tutti ci si sono trovati bene, ma per alcuni lavorare da remoto è un sogno divenuto realtà. Già prima della crisi sanitaria legata al covid-19, erano in molti a desiderare di intraprendere una carriera lavorativa indipendente, da freelance o in smart working. Il vantaggio più grande di questa modalità di lavoro? La libertà di vivere e lavorare ovunque nel mondo.

 

Per chi sogna di lavorare da remoto (letteralmente), ecco quali sono i paesi che, oltre a Barbados e alla Georgia, stanno aprendo i propri confini a lavoratori indipendenti da tutto il mondo.

 

 

Lavoro online all’estero: dove è possibile lavorare da remoto

1. Bermuda

 

Dopo Barbados, anche Bermuda ha creato un programma di “Certificazione residenziale per un anno” che verrà avviato il 1° agosto. Lo schema consentirà ai lavoratori da remoto e agli studenti stranieri di vivere sulle leggendarie coste rosa dell’arcipelago per un massimo di un anno.

 

“La tendenza verso il telelavoro è stata accelerata da COVID-19. Questi visitatori possono risiedere alle Bermuda senza cercare lavoro sull’isola e promuoveranno l’attività economica per il nostro Paese senza sostituirsi ai bermudiani nel mercato del lavoro” afferma Jason Hayword, ministro del lavoro delle Bermuda.

 

La certificazione residenziale richiede una tassa di iscrizione di $ 263 e per ottenerla è necessario dimostrare di:

  • avere un impiego presso una società legittima o la propria società estera;
  • essere uno studente, in grado di fornire prove di iscrizione a un programma di ricerca, laurea o dottorato;
  • avere i mezzi economici sufficienti per cavarsela senza dover essere impiegato nelle Bermuda.

 

Una volta ottenuta la certificazione, i lavoratori e gli studenti possono vivere ovunque nell’arcipelago e lasciare il Paese e rientrare in qualsiasi momento.

 

Le Bermuda hanno rigide regole COVID per i viaggiatori, tra cui i test prima del viaggio, all’arrivo e ad intervalli regolari durante il loro soggiorno, presso i centri di test rapidi in tutta l’isola. Ai visitatori viene anche chiesto: di misurare la temperatura due volte al giorno; riferire i risultati tramite un portale online; e di indossare la mascherina durante il viaggio.

 

 

2. Giamaica

lavorare da remoto giamaica

 

Quest’isola caraibica ha iniziato ad accogliere nuovamente i viaggiatori stranieri il 15 giugno. Mentre alla maggior parte dei viaggiatori viene concesso un visto di 30 giorni, per i nomadi digitali e chi lavora da remoto è possibile richiedere un visto per un soggiorno di sei mesi.

 

Per poter entrare nel Paese può essere richiesta la prova di un test COVID-19 negativo.

 

 

3. Messico

messico

 

Il Messico ha riaperto le sue porte ai viaggiatori stranieri e i voli sono lentamente ricominciati. Cancun ha riferito di avere circa 70.000 visitatori nel mese successivo alla riapertura (dall’8 giugno). I viaggiatori, compresi i nomadi digitali, possono rimanere in Messico per un massimo di sei mesi con un visto turistico.

 

Per soggiorni più lunghi, è possibile ottenere un visto di residenza temporaneo, che consente di rimanere nel paese per un anno. Questo visto è rinnovabile fino a tre volte (per 4 anni in totale). E’ necessario richiedere questo visto speciale prima del viaggio e dimostrare di essere economicamente indipendeti e/o di avere un reddito fisso.

 

Per informazioni più specifiche sulle regole di ingresso nel Paese e per i visti necessari per turismo, studio e lavoro per cittadini italiani, ti consigliamo di consultare il sito viaggiare sicuri e il nostro articolo dedicato ai visti per il Messico.

 

 

4. Albania

ksamil albania

 

L’Albania ha riaperto i confini per permettere ai viaggiatori da tutto il mondo di visitare il paese per turismo. I cittadini italiani non necessitano di un visto per entrare nel Paese. I cittadini UE possono soggiornare in Albania per un massimo di 90 giorni nell’arco di sei mesi. Per soggiorni superiori – anche per lavorare da remoto in Albania – è necessario richiedere un permesso di soggiorno alle autorità competenti.

 

 

Da tenere a mente durante la pandemia

Nonostante alcuni paesi si stiano sforzando di attirare lavoratori stranieri per favorire una ripresa turistica ed economica, ricorda che i viaggi all’estero in questo periodo stanno subendo restrizioni drastiche. I voli potrebbero venire cancellati con poco preavviso e diversi paesi richiedono l’autoisolamento e un periodo di quarantena per chi arriva dall’estero. Ti invitiamo a viaggiare in modo sicuro, rispettando le precauzioni necessarie per non esporre a rischi la tua salute e quella degli altri.

 

Per maggiori informazioni sulle norme che regolano gli spostamenti da e per l’Italia e la situazione sanitaria dei diversi paesi, consulta il sito della Farnesina “Viaggiare Sicuri”.

 

 

Fonte: Forbes

Responsabile editoriale di Scambieuropei e coordinatrice delle piattaforme digitali. Da sempre interessata ai viaggi e al mondo della mobilità giovanile