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5 tra gli alfabeti più belli del mondo a rischio di estinzione

alfabeti del mondo
Redazione

Sistemi di scrittura antichi, oggi sempre meno utilizzati. Ecco una selezione di 5 tra i più belli alfabeti del mondo


Dalla nascita dell’alfabeto (2000 a.C) fino ad oggi, infiniti sistemi di scrittura hanno attraversato i secoli. Gli alfabeti del mondo sono incredibilmente variegati, alcuni lontanissimi dalla tradizionale scrittura delle lettere a cui siamo abituati.


Un classico esempio è la scrittura degli antichi egizi, frutto di una civiltà profondamente sviluppata, che è arrivata fino a noi nella forma del geroglifico: un complesso sistema di scrittura che non siamo stati ancora in grado di decifrare completamente.


Negli ultimi 2500 anni, la popolarità dell’alfabeto latino ha spazzato via interi sistemi di scrittura di popoli che un tempo erano dominati dai Romani.


Tuttavia, ancora oggi più di due miliardi di persone utilizzano sistemi di scrittura con caratteri differenti, e alcuni di questi sono prodotti a mano con un’incredibile accuratezza

Scopriamo allora 5 tra gli alfabeti del mondo più belli e affascinanti, oggi a rischio di estinzione.


Alfabeti del mondo a rischio di estinzione:

1) Birmano (Myanmar)


L’alfabeto birmano affonda le sue origini nella scrittura brahmi ed è composto da forme circolari che devono essere disegnate in senso orario.

Questa particolare scrittura circolare ha un’origine più pratica che estetica, perché le foglie di palma, su cui venivano tradizionalmente incise le lettere, si strappavano facilmente con tagli dritti.

Anche se meno minacciata rispetto ad altri alfabeti del mondo presenti in questa lista, la scrittura birmana è sempre più spesso relegata a usi liturgici, mentre nella vita quotidiana viene sostituita da sistemi di scrittura hindi e persino latini.

Il Myanmar, che fino a poco tempo fa limitava il turismo estero, ha recentemente aperto i suoi confini ai visitatori. La nostra speranza è che, anche in seguito a una maggiore globalizzazione, questa affascinante scrittura non cada ancor più in disuso. 

 2) Singalese (Sri Lanka) 


Considerato uno degli alfabeti più lunghi al mondo, il singalese ha più di 50 fonemi – anche se solo 38 vengono usati nella scrittura contemporanea.

Questo idioma è ancora insegnato nei monasteri e nelle scuole buddiste ed è la lingua madre di più della metà dei 21 milioni di abitanti dello Sri Lanka.


Per via della sua scarsa rilevanza geografica, che lo limita all’isola dello Sri Lanka, il singalese è a rischio di estinzione. Nonostante la costante diminuzione del suo utilizzo, tuttavia, durerà ancora per un bel po’ di tempo.

 

3) Georgiano (Georgia)


La Georgia mantiene tutt’ora la sua lingua e il suo alfabeto, nonostante siano entrambi fortemente minacciati dalla dominazione russa.

Nel secolo scorso, infatti, la politica imperialista della Russia ha portato all’annessione di più della metà dell’area originaria della Georgia.


Inoltre, questo piccolo paese è sotto continue pressioni territoriali, e ciò potrebbe significare, in futuro, che sempre meno caucasici useranno il georgiano in favore dell’alfabeto cirillico.

Non solo la lingua, ma anche la cultura locale è a rischio a causa della volontà della Russia di annettere altre parti del territorio goergiano per poter controllare gli oleodotti che passano sotto la Georgia.


Perdere una lingua così antica sarebbe davvero un peccato: l’alfabeto georgiano è connotato da un’eleganza che ricorda l’arabo, unita ad una pura semplicità espressa in curve arrotondate.

 

4) Tagalog (Filippine)


Questo alfabeto è stato il sistema di scrittura dominante nelle Filippine fino all’arrivo degli spagnoli.

Con l’avvento della colonizzazione, il Tagalog subì inizialmente alcune modifiche, mentre in seguito lo spagnolo è stato designato come lingua ufficiale delle Filippine, danneggiando profondamente l’utilizzo dell’alfabeto autoctono. 


Nel 1973 il filippino è stato nominato lingua nazionale, ma la sua scrittura è passata all’alfabeto latino. Il Tagalog sopravvive ancora, ma il suo destino sarà probabilmente quello di una graduale scomparsa, come è già accaduto a oltre 120 dialetti locali.



5) Hanacaraka (Indonesia)


Originariamente sviluppato sull’isola indonesiana di Giava, la scrittura Hanacaraka iniziò poi a diffondersi nelle isole vicine.


Con la diffusione delle macchine da stampa, le autorità cercarono di standardizzare l’alfabeto nel XIX e XX secolo, ma fu impossibile a causa dell’occupazione giapponese durante la seconda guerra mondiale, periodo in cui il suo utilizzo fu proibito.


Progressivamente, l’hanacaraka è stato soppiantato dal sistema latino, anche se il governo locale ha mantenuto il suo uso nei cartelli stradali e nelle scuole

Se volete vedere con i vostri occhi quest’affascinante scrittura, il consiglio è di viaggiare al più presto a Giacarta.


Se ti sono piaciuti questi alfabeti del mondo…



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Responsabile editoriale di Scambieuropei e coordinatrice delle piattaforme digitali. Da sempre interessata ai viaggi e al mondo della mobilità giovanile