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10 tra i luoghi più belli danneggiati dal turismo di massa

Redazione

Il turismo di massa danneggia gravemente i luoghi più belli della Terra: milioni di visitatori abbandonano rifiuti, rovinano i siti archeologici e causano sovraffollamento. 

Chiunque ama viaggiare; tuttavia oggi stiamo assistendo ad un fenomeno che potrebbe mettere a grave rischio i luoghi più belli del mondo: il turismo di massa.

Favorito dalle compagnie aeree low cost, questo fenomeno contribuisce enormemente alla distruzione dei paesaggi, nonché alla perdita di identità di paesi, città e quartieri caratteristici.

Ecco dunque un elenco di 10 fra i posti più belli al mondo che vengono danneggiati dal turismo di massa:

1) Isole greche

Le isole greche come Mykonos e Santorini sono splendide mete per le vacanze estive e non a caso l’afflusso di turisti è in continuo aumento.

Benché il turismo sia un’importante risorsa economica per il paese, portato all’eccesso può avere un impatto negativo sulla vita dei locali nonché sull’esperienza degli stessi viaggiatori.

Caratteristica di questi luoghi è il fascino dei loro paesaggi, che li rende molto adatti ai social media, riuscendo ad attirare la curiosità di un elevato numero di utenti da ogni parte del mondo.

2) Bali

Bali, in Indonesia, è considerata una delle isole più esotiche, spirituali e belle del pianeta e attrae ogni anno turisti da ogni parte del mondo, al punto da essere chiamata da alcuni “Nuova Sidney”.

Il turismo sfrenato ha un grande impatto sul paesaggio, soprattutto per l’enorme quantità di rifiuti che vengono abbandonati ogni giorno sulle spiagge.

Inoltre, per far spazio alle strutture turistiche, l’isola ha perso in un solo anno 30 mila agricoltori a causa della distruzione delle risaie. Bali potrebbe addirittura andare  incontro anche ad una carenza di acqua potabile per via della continua estrazione dall’acquifero sotterraneo.

3) Machu Picchu

Adagiato sulle Ande amazzoniche, questo antico sito inca attrae fino a 3000 turisti al giorno. Le conseguenze sono ben percepibili, al punto tale che l’UNESCO ha incluso la meta fra i “siti ad alto rischio“.

Oltre ai rifiuti lasciati dai visitatori sul luogo e all’erosione dei terreni, abbiamo un aumento dei mezzi di trasporto, con il relativo inquinamento acustico ed ambientale. Il fenomeno è di una portata tale che ha portato all’imposizione di un limite giornaliero ai biglietti.

Malgrado tutto ciò, è in corso la costruzione di un aeroporto internazionale da miliardi di dollari, che permetterebbe ai viaggiatori di raggiungere direttamente il sito. Nonostante le numerose proteste e petizioni, i lavori non sono stati arrestati.

4) Il monte Everest

Da quando è stato conquistato per la prima volta nel 1953,  l’Everest è meta di numerosissimi scalatori, esperti e non. Sono state registrate file di oltre 300 persone per raggiungere la cima, e la notizia ha fatto il giro del mondo.

Diversi turisti muoiono ogni anno a causa dell’inesperienza o delle inadeguate attrezzature. Anche il paesaggio sta subendo gli effetti collaterali del turismo, a causa dei rifiuti abbandonati dagli scalatori e dello sfruttamento eccessivo del Monte da parte dello stato del Nepal.

5) Dubai

Dubai è una delle città più visitate al mondo e questo ha un decisivo impatto nella sua economia, che ruota sempre di più attorno al turismo.

L’intenzione è quella di proseguire su questa strada, destinando enormi risorse alla costruzione di campi da calcio, hotel, ristoranti, centri commerciali, attrazioni e isole artificiali.

Così tanti turisti che spendono soldi implica però luoghi sovraffollati e sovrapprezzi per un po’ di spazio personale.

6) Petra

Questa leggendaria città perduta della Giordania ammalia ogni anno tantissimi visitatori, grazie al suo fascino e al suo spirito esotico.

Tuttavia il sito rischia di essere danneggiato oltre che dal tempo e dai fenomeni naturali, proprio dal turismo, che ha un decisivo impatto negativo sull’ambiente.

Inoltre, per il gran numero di turisti, il luogo è sempre affollato anche da mercanti e venditori, con prezzi sempre più alti.

7) Venezia

Venezia è una delle prime città che vengono in mente quando si parla di turismo di massa. Con oltre 33 milioni di turisti all’anno, la città è diventata praticamente invivibile per i residenti, il cui numero è in continuo calo.

Le problematiche sono numerose, ma una di esse è costituita dal fatto che scarseggiano i negozi essenziali, sostituiti quasi tutti da venditori di souvenirs. Hanno un grande impatto anche le navi da crociera che entrano nella laguna, spostando grandi quantità di acqua e causando un forte inquinamento.

Per questi motivi si progetta di porre un limite al numero  giornaliero di turisti per rendere la situazione più governabile.

8) Maldive

Le Maldive sono oggi sinonimo di lussuosa fuga tropicale e sono sempre affollate di turisti. Questo ha sicuramente un impatto sia sui locali sia sull’ambiente, cosa che di recente ha iniziato a destare preoccupazioni.

Un altro problema riguarda i cambiamenti climatici, in quanto l’innalzamento del livello del mare potrebbe far sprofondare le isole prima della fine del secolo.

9) Taj Mahal

Taj Mahal, India

L’iconico mausoleo indiano è fra i luoghi più visitati al mondo e proprio per questo è stata presa la decisione di porre un limite massimo di 40000 visitatori al giorno.

Questo limite, però, riguarda solo i locali, che possono comunque accedervi pagando il costo (decisamente più alto) del biglietto per turisti.

Gli studiosi affermano che le folle aumentano il livello di usura del marmo e minano persino le fondamenta della struttura.

10) Islanda

Nell’ultimo decennio l’Islanda è diventata una delle mete turistiche più ambite dai viaggiatori, attratti dalla straordinaria bellezza del paesaggio e dalla potenza dei canyon.

Tuttavia ci sono preoccupazioni sull’impatto in merito sulla qualità della vita dei locali, e sul fatto che il turismo possa trasformarsi in una bolla pronta a scoppiare. Questo potrebbe causare gravi danni all’economia dell’isola, che conta appena  360.000 abitanti.

Un altro problema è costituito dai numerosi incidenti stradali, dovuti al fatto che turisti, senza un’adeguata preparazione, guidano di notte anche nella stagione più gelida per andare a vedere le aurore boreali.

Fonte: INSIDER

Responsabile editoriale di Scambieuropei e coordinatrice delle piattaforme digitali. Da sempre interessata ai viaggi e al mondo della mobilità giovanile